Music Biz
Willie Peyote non vuole fare il giudice in un talent
“Pornostalgia” è il suo nuovo album.
Rifiuta di diventare giudice nei talent, torna alle radici del rap, quelle più crude degli inizi, mantiene intatta un’ironia tagliente come la lama di un rasoio e non la smette di essere un “preso male” propositivo. “Pornostalgia” è il nuovo album di Willie Peyote, il sesto in carriera, primo dopo aver calcato il palco dell’Ariston di Sanremo nel 2021 con il brano “Mai dire mai (la locura)”.
In “Robespierre”, pezzo del nuovo disco, racconta anche di aver rifiutato di diventare giudice a un talent. Quanto pesa un certo “no” nella carriera di un artista? “È uno dei pezzi fondanti del disco. La partecipazione di Aimone (voce dei Fast Animals and Slow Kids, ndr) lo impreziosisce - ha raccontato a Rockol - Sul tema delle rinunce io non ne faccio una campagna etica. Faccio delle scelte e credo in chi ha sempre pensato che se un artista fa pubblicità, dando un prezzo specifico alla propria arte, perde autenticità perché si vende al primo offerente. La mia visione dell’arte è questa. Ma non giudico o attacco chi lo fa. Anzi, paradossalmente penso che alla fine abbia ragione quell’artista che riesce a dire ‘sì’ a certi meccanismi pur rimanendo in qualche modo coerente”.