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Le 10 censure più famose della musica italiana
Da Lucio Dalla a Mina, ecco i brani che hanno fatto i conti con il “Signor Censore”.
La censura musicale in Italia ha colpito anche le canzoni più iconiche, costringendo molti artisti a modificare testi e significati per adattarsi ai rigidi standard morali di un tempo. Ecco un viaggio attraverso i 10 casi più emblematici, tra interventi drastici e cambiamenti curiosi.
1. Bocca di rosa – Fabrizio De André
Il brano simbolo del canzoniere di De André fu rivisto per “addolcire” il verso sui Carabinieri che accompagnano la protagonista alla stazione. L’amore sacro e profano, però, non passò inosservato ai censori.
2. Questo piccolo grande amore – Claudio Baglioni
Una delle canzoni più amate di Baglioni subì modifiche importanti: la “paura e voglia di essere nudi” diventò “paura e voglia di essere soli”, attenuando l’immagine troppo sensuale per l’epoca.
3. 4/3/1943 – Lucio Dalla
Presentata a Sanremo, questa canzone dovette cambiare titolo (originariamente Gesùbambino) e rivedere alcune strofe: da “bestemmio e bevo vino” si passò a una versione più soft.
4. C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones – Gianni Morandi
La frase sul Vietnam, “vai e spara ai Vietcong”, fu sostituita da un più vago “tatatà e spara ai tatatà” per evitare polemiche politiche.
5. Dio è morto – Nomadi
Scritto da Francesco Guccini, il brano venne censurato dalla Rai ma accolto con entusiasmo da Radio Vaticana. Nonostante il testo fosse una canzone di speranza, i riferimenti filosofici furono giudicati troppo controversi.
6. Luci a San Siro – Roberto Vecchioni
Le bozze originali contenevano riferimenti espliciti, come “coiti anali” e “leccate di culo”, poi sostituiti con versi meno diretti ma altrettanto evocativi.
7. Dio mio no – Lucio Battisti
La Rai censurò questo pezzo per i riferimenti all’erotismo femminile, un tabù che ribaltava i ruoli tradizionali nei rapporti.
8. Tu vuò fa l’americano – Renato Carosone
Una delle prime vittime della censura televisiva: il verso “ma i soldi pe’ Camel chi te li dà?” fu modificato in “ma i soldi pe’ campà chi te li dà?”.
9. Bella senz’anima – Riccardo Cocciante
Il verso “e quando a letto lui ti chiederà di più” fu rimpiazzato da “e quando un giorno lui ti chiederà di più”. Anche l’amore tradito aveva bisogno di moderazione.
10. Ancora ancora ancora – Mina
Durante Mille e una luce, la sensualità della performance di Mina spinse i registi a censurare l’esibizione con effetti visivi. La versione integrale fu trasmessa solo nel 2010.