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Fabio Rovazzi: “Vorrei diventare papà, ma rispetto la mia compagna”

Redazione 105

Tra relazioni tossiche, consapevolezza e amore: Fabio Rovazzi parla del desiderio di paternità e del rispetto per il percorso della sua partner

Fabio Rovazzi si apre come mai prima d’ora. In una lunga intervista concessa al settimanale Chi, l’artista racconta le sue fragilità, le difficoltà affrontate nelle relazioni passate e un desiderio che si fa sempre più intenso.

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Fabio Rovazzi e il tema delle "red flag" nelle relazioni

Il cantante torna a riflettere sul complesso mondo delle relazioni e sulle cosiddette "red flag", non a caso titolo della sua nuova canzone Red Flag, realizzata con Paola Iezzi e Dani Faiv. 

Questi campanelli d'allarme, che spesso ignoriamo, sono al centro delle sue riflessioni. Già in passato aveva toccato l'argomento affermando che "tutti, presto o tardi, si trovano alle prese con una red flag nelle relazioni".

Proseguendo nella sua confessione, si addentra ancora di più nel tema dei rapporti sentimentali, condividendo alcune esperienze personali: "Ho amato casi umani, ho avuto relazioni palesemente tossiche. Ma non lo capisci subito, il “toxic reveal” arriva sempre dopo". Un'ammissione che molti potranno riconoscere, sottolineando quanto sia difficile individuare subito le dinamiche “tossiche”.

Una nuova fase di vita con Lucia Pizzuti

Fortunatamente, il peggio è alle spalle. Oggi Fabio Rovazzi condivide la sua vita con Lucia Pizzuti e proprio questa solida relazione, che dura da circa tre anni, lo ha spinto a una profonda riflessione su un desiderio importante: diventare padre.

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L’artista non nasconde la sua aspirazione, ma pone una condizione fondamentale: la priorità è rispettare i tempi e le scelte della sua compagna.
"Mi piacerebbe molto diventare papà", confida l’artista, ma sottolinea subito l’importanza del consenso reciproco: "Non devo prendere solo io la decisione, devo rispettare l’altra parte. Si è appena laureata, non vorrei interrompere la sua carriera. Rispetto i suoi tempi". Un atteggiamento maturo che mette in luce la sua sensibilità verso il percorso personale di Lucia.

A 31 anni, “Il momento migliore per poter vivere un figlio” 

Riflettendo sulla sua età, 31 anni, aggiunge con convinzione: "È il momento migliore per poter vivere un figlio e condividere con lui le tue passioni". Parole che rivelano il desiderio di un coinvolgimento attivo e la volontà di trasmettere i propri interessi, proiettandosi verso un futuro da genitore.

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