Music Biz
Karima e la sua carriera dopo Amici: “La gente mi sceglie”
Karima ripercorre la sua carriera da Amici a Sanremo, tra incontri speciali e un pubblico che la sceglie ogni giorno
Karima Ammar Mouhoub, ex concorrente di Amici 6, ha ripercorso in un’intervista a Fanpage i suoi 23 anni di carriera musicale, dagli esordi giovanissimi ai concerti, fino agli incontri con Pino Daniele e Burt Bacharach sul palco di Sanremo.
C’è chi sogna il palco della tv, e chi preferisce che sia il pubblico ad andare a cercarla. Karima Ammar Mouhoub, ex di Amici 6, è tra questi: “Oggi canto più di chi sta in Tv, perché questo circuito è il mio, dove mi sento a casa”. Ventitre anni di carriera fanno il peso di un tour intenso, oltre quaranta date solo per questa estate 2025 — “la più impegnativa di sempre”.
L’esperienza ad Amici
Poi Amici, la vetrina, che l’ha messa alla prova: 8 000 provini, tre mesi durissimi, e una finale conquistata con sudore. Ma per Karima il valore vero è nei live dentro chiese, festival, abbazie — dove “la gente mi sceglie, non sto lì per caso”.
Durante il suo percorso ad Amici, Karima ha lasciato un segno significativo allargando il registro musicale alla musica black e jazz e ricevendo i complimenti più grandi della sua carriera dai fan per aver fatto conoscere brani ed artisti come Georgia on my mind di Ray Charles.
I ricordi del Festival di Sanremo
Poi partecipò al Festival di Sanremo e la sua prima esperienza non fu semplice: “Per tranquillizzarmi mi dicevo che quel teatro alla fine, in tutti gli altri giorni dell'anno era solo un cinema.” Un momento memorabile, come rivelato dalla cantante fu durante la serata cover, in cui accompagnata da Burt Bacharach.
Tra i suoi ricordi più emozionanti c'è anche l’incontro con Pino Daniele e le registrazioni negli Stati Uniti con Bacharach per un disco scritto per lei, durante le quali fu accompagnata dagli stessi musicisti che avevano lavorato a Thriller di Michael Jackson
Ma non chiedetele tormentoni: “Chi oggi fa la canzone dell'estate o partecipa a Sanremo, non fa un concerto. È solo e sempre ospite. I tour li fanno quelli come me, che fanno parte di una realtà che non è pop”. L’onestà artistica “verso il pubblico che paga il biglietto è fondamentale: non si può raccontare una bugia”.