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La musica lo odia. E Trump taglia i fondi!

Secondo il New York Times si tratta di una rappresaglia contro gli artisti USA, colpevoli di non averlo sostenuto.

La musica lo odia. E Trump taglia i fondi!

16 Marzo 2017

Da Madonna che vorrebbe far saltare in aria la Casa Bianca a Snoop Dogg che addirittura gli ha "sparato" in un videoclip, il mondo della musica americana non ha mai fatto segreto di non amare Donald Trump. Lui ha spesso reagito in modo scomposto via Twitter, invocando per esempio il carcere per il rapper, ma ora ha deciso di usare un’arma molto più politica: abolire i fondi pubblici per le arti e la musica, quelli erogati dal National Endowment for the Arts (NEA).

Sono i numeri a dire che l’idea di abolire il NEA, raccontata dal New York Times, è soprattutto una rappresaglia contro gli artisti americani. Il finanziamento delle arti è una quota irrisoria del budget federale americano: si parla di 300 milioni di dollari all’anno o, se preferite, dello 0,004 per cento dei fondi pubblici americani, praticamente a ogni cittadino statunitense finanziare le arti costa 46 centesimi ogni anno. Il NEA era stato creato nel 1965 dal presidente Lyndon B. Johnson ed era sopravvissuto ad amministrazioni democratiche a repubblicane, fino a Trump e alla sua "vendetta".

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