Jovanotti: esce "Oh, Vita!" e apre il Jova Pop Shop. Ecco il video del suo live improvvisato a Milano

Oggi, 1° dicembre, potrebbe anche ribattezzato Jovanotti Day. Dopo tanta attesa, è finalmente uscito nei negozi e in streaming "Oh, Vita!", l’album che, alla soglia dei trent’anni di carriera, Lorenzo si è fatto produrre da un gigante della musica come Rick Rubin. "Rubin mi ha dato il coraggio di non truccare la voce", ha spiegato a Sorrisi, "Io sono cresciuto coi computer che aggiustano i difetti. Niente di male, ma lui era interessato a tirar fuori la mia vera voce anche nei passaggi in cui non era perfetta. 'Siamo pieni di gente intonata' diceva. E io: 'Rick, ho il difetto della esse, mi prendono in giro per questo'. E lui: 'Non è un difetto, è la tua esse, facciamola sentire!'".

Anche nella sua intervista a Tgcom, Lorenzo ha spiegato che la missione di Rick Rubin è stata quella di spogliarlo, mentre prima la sua musica risultava troppo vestita. "Per come la vedo io il disco è tutto scarno. Questa cosa mi ha messo in crisi perché mi sono sentito nudo, fragile, a confronto continuamente con i miei limiti vocali. Con Michele Canova, che pur stimo tantissimo, l'approccio era molto diverso, la voce era sempre trattata e doppiata. Con Rubin è l'esatto opposto, non c'è autotune se non in un pezzo usato a manetta per creare un contrasto voluto con un pianoforte un po' scordato".

Oggi esce l’album accompagnato dalla rivista libro "Sbam!", dall’apertura del Jova Pop Shop a Milano,(dove all'apertura ha improvvisato un live documentato nel video Facebook che trovate qui sopra), dal docufilm "Oh, vita! - Making an album", in uscita il 10 dicembre), poi sarà la volta del tour, che Lorenzo ha programmato per febbraio. Di "Oh, Vita!" ci saranno sei o sette pezzi nelle scalette, ma il suo effetto si sentirà su tutto il repertorio di Jovanotti: "Questo lavoro getta una luce positiva sul mio passato, facendomi rivivere anche i pezzi vecchi in maniera più scarna, più rock’n’roll. Rubin mi ha lasciato in eredità questa voglia di ottenere il massimo con il minimo, bisogna lasciare più spazio ai singoli elementi per farli respirare. E come al solito sarà una grande festa".