Music Biz
Bruno Mars accusato di "appropriazione culturale"
Negli Stati Uniti è esploso il dibattito attorno alla musica del cantante, incriminato di usare "la sua ambiguità razziale per attraversare i generi" e ottenere successo.
Da qualche giorno, Bruno Mars è oggetto negli Stati Uniti di un aspro dibattito e di diverse critiche su questo argomento: l'appropriazione culturale. Si tratta di un concetto poco usato in Italia, che però in una società etnicamente mista come quella americana diventa un tema sensibile: l'accusa di appropriarsi di una cultura a cui non si appartiene, di solito quella di una minoranza, per avere successo. In un Web Series molto seguita, "The Gravepine", Bruno Mars è stato accusato di essersi appropriato della cultura afro-americana, pur non lui essendo nero.
this is why i hate bruno mars @seren_sensei says it all pic.twitter.com/CRLktsA2ea
— hannie (@hannahmburrell) 9 marzo 2018
Bruno Mars è figlio di un mix etnico interessante: è nato alle Hawaii da un padre metà portoricano e metà ebreo askhenazita e da una madre filippina. La conduttrice di The Gravepine ha detto testualmente: "Bruno Mars è un appropriatore culturale, non è nero e usa la sua ambiguità razziale per attraversare i generi". Il dibattito sui social network ha visto tante voci prendere le sue difese: "Cosa dovrebbe fare? Dare una mano di bianco alla sua musica e suonare come Rod Stewart?". Intanto, Bruno può consolarsi, questa accusa era stata rivolta anche al creatore del rock, Elvis Presley.