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06 Marzo 2019
Cesare Cremonini torna a parlare di quella notte dello scorso dicembre, in cui, alla Lanterna Azzurra a Corinaldo, discoteca frequentata da tanti giovanissimi, si è consumata la tragedia in cui hanno perso la vita cinque ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni e una madre che accompagnava la figlia. Centinaia di ragazzi erano in attesa del dj set del trapper Sfera Ebbasta.
A distanza di 3 mesi dal tragico episodio, Cesare Cremonini scrive un articolo per la rivista "NOI" dei Vigili del Fuoco, in cui commenta l'accaduto e prova a spiegare chi sarebbe il vero responsabile, almeno secondo la sua opinione.
“Si è data la colpa alle sciocchezze che commettono i ragazzini. Sbagliato. I ragazzini hanno il dovere di commettere sciocchezze, altrimenti sarebbero adulti. Si è data la colpa alla musica che ascoltano. Indicibile. La tragedia sarebbe potuta accadere anche se quella sera fosse salito sul palco Gianni Morandi. Si è data la responsabilità ai gestori del locale. Troppo facile chiuderla così".
Il cantautore scrive che molte, troppe volte in questo settore i veri professionisti vengono affiancati da "mestieranti improvvisati", perché si sottovaluta l'importanza delle qualifiche.
Dopo la tragedia si è provato addirittura a colpevolizzare il genere di musica ascoltato dai ragazzi. Ma il cantante sottolinea che ci si è focalizzati sul punto sbagliato: “La domanda da porsi, una volta ancora, non è cosa ascoltano i giovani, ma dove vanno ad ascoltare la musica che amano. Dove sono costretti a suonare i musicisti e i Dj che il pubblico vuole seguire e supportare. Chiunque essi siano e senza distinzione di genere. In quali ambienti devono muoversi i tanti uomini e donne che montano e smontano palchi, luci, amplificazione”.
Cremonini, che di location ne ha girate davvero tante, conclude ricordando che ci sono tantissime strutture inadeguate, fatiscenti o prestate ai concerti pur essendo nate per altri usi... E che quindi non sono adatte.