Music Biz
Arisa: “In Italia difficile inserirsi. Prima cercavo risposte dai cartomanti, ora solo dai libri”
La cantante è tornata a parlare anche dell’ultima esperienza sanremese.
Arisa è in piena attività: dopo la partecipazione a Sanremo 2019, la cantante adesso sarà impegnata in un tour nei club e anche con il lavoro per il suo prossimo album. In un’intervista per il Fatto Quotidiano, Arisa ha raccontato che l’esperienza sanremese non è stata semplicissima per lei perché stava poco bene e avrebbe preferito “scendere dal palco e ascoltare gli altri”: “Ho pianto per i brani di Emma, Elisa, Loredana Bertè, Giorgia; però in Italia è molto complicato – ha detto - È un paese che segue un po' le mode, è difficile inserirsi”.
Il fatto che nel nostro paese le cose non siano facili, secondo Arisa, è testimoniato anche da come funzionano i talent. La cantante, infatti, è stata la prima giudice di X-Factor a lanciare un concorrente rap, Lumi, nel 2017, ma per il giovane le cose non sono andate bene: “Mi sono incuriosita dai suoi contenuti, dalla testimonianza sui giovani, ma ha pagato lo scotto di essere un mio allievo, non è stato preso sul serio – ha spiegato - Penso di penalizzare i ragazzi per la scarsa credibilità data a me da altri giudici; quella è una partita e ci si dimentica del valore della bellezza e del talento, è più una questione personale”.
Adesso Arisa sta collaborando anche con Caterina Caselli e per lei è un’esperienza molto importante; oltre che della musica, la cantante ha parlato anche di altri temi, come ad esempio quello dell’ambiente al quale tiene molto, per questo motivo condivide l’appello lanciato da Greta Thunberg: “Capisco quando viene attaccata – ha commentato – negli anni ho visto negli occhi delle persone che mi guardavano l’espressione tipica del ‘questa è scema’. Io mi ero mossa in Basilicata contro il petrolio – ha raccontato – ora basta, agisco nel mio piccolo. Uso abiti di recupero e poi niente plastica”.
Infine, Arisa ha affrontato questioni più personali, spiegando che ormai non ha più paura di finire come Mia Martini: “Per vivere questa professione è fondamentale lavorare su se stessi, è necessario concentrarsi, essere sani, non cadere in dipendenze. La maggior parte degli artisti sono iper-empatici, portati a riempire quell'empatia con altre situazioni”. Nonostante abbia ormai compreso come affrontare il suo lavoro, Arisa non nega di avere ancora l’ansia ogni volta che sta per salire sul palco: “Spesso non ricordo nemmeno le parole delle mie canzoni: ho talmente tanta paura di non essere che a volte non sono”.
In passato la cantante ha cercato delle risposte sulla vita in modi diversi: “Una volta dai cartomanti, poi dagli psicologi, oggi dai libri – ha concluso - e i libri rispondono sempre. Ho pure speso un sacco di soldi”.