105 FRIENDS
Vinci "Stay Gold"
22 Gennaio 2014
Ozark Henry, il “giovane Bowie” fiammingo. Così chiamano Ozark Henry (al secolo Piet Goddaer) Oltralpe, in particolare in Francia, dove, proprio come nel suo Paese natale, il Belgio, è uno degli artisti più amati e rispettati degli ultimi tre lustri. Non a caso, l’inizio della sua ascesa all’olimpo dell’indie-pop-elettronico più sofisticato, fulminea, ma guadagnata dopo una lunga gavetta influenzata da papà Norbert, jazzista e compositore classico, dagli studi al Conservatorio (Piet segue i corsi di pianoforte e sassofono) e dalla passione per Joy Division, Dave Brubeck e Frank Zappa, arriva con il primo autorevole attestato di stima con la “a” maiuscola, quello del Duca Bianco David Bowie, chedefinisce pubblicamente il suo disco d’esordio, “il miglior album di debutto del 1996.Da allora Henry non si è più fermato, anzi, imparando a fondere alla perfezione stili ed elementi lontani solo in apparenza, siano essi gli archi, il pianoforte, la fredda strumentazione elettronica, la voce della sua nuova partner artistica, l’eclettica Amaryllis Uitterlindenm, e tutto ciò che è necessario a raccontare il suo mondo. “Abbiamo radici comuni”, spiega Ozark Henry a proposito della musica, “osserviamo tutti il mondo attorno a noi e commentiamo quello che vediamo e proviamo. Quello che noi creiamo è una riflessione personale della nostra società. Mi piacciono i film, la moda, l'architettura, le arti plastiche e la letteratura. Mi danno nuovi stimoli e nuove intuizioni!". E stimolante sarà assistere, poche settimane dopo l’esclusiva session live a 105 Night Express, a uno degli attesissimi concerti di questo outsider della musica nel Bel Paese, l’11 febbraio al Circolo degli Artisti di Roma e il 12 febbraio alla Salumeria della musica di Milano.