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Dal 1 gennaio in Lombardia anche per i gatti sarà obbligatorio il microchip

Il veterinario dovrà inserire i dati del felino nell’anagrafe regionale.

Dal 1 gennaio in Lombardia anche per i gatti sarà obbligatorio il microchip

31 Dicembre 2019

A partire dal 1 gennaio 2020 anche per i gatti sarà obbligatorio il microchip. Per ora il provvedimento riguarda solo la Regione Lombardia, dove a istituirlo è stato il Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2019-2023. Secondo quanto stabilito, ogni gatto appena nato, appena adottato o appena comprato dovrà essere obbligatoriamente iscritto all’anagrafe regionale e dotato di microchip.

Francesco Orifici, membro dell’Anmvi e della Consulta regionale lombarda contro il randagismo, si è detto molto soddisfatto per questo provvedimento: “Non avrà valore retroattivo – ha spiegato al Corriere della Sera – saranno i padroni a decidere se microchippare o meno gli animali già presenti al 1 gennaio prossimo. Abbiamo voluto favorire una tendenza culturale, non punitiva”.

Il funzionamento del microchip per i gatti è lo stesso di quello per i cani: il chip contenente i dati del felino, utili per l’identificazione in caso di smarrimento, verrà inserito sotto pelle da un veterinario, l’unico autorizzato a svolgere questa operazione per un costo che si aggira tra i 30 e i 50 euro. Allo stesso modo, l’accesso ai dati del padrone è riservato ai soli veterinari.

Fino a oggi gli unici gatti iscritti all’anagrafe e microchippati erano quelli con passaporto per l’estero, quelli di razza e quelli di colonia, ossia gli ex-randagi. Oggi, con questo sistema esteso a tutti i felini, in Lombardia sarà molto più semplice, ad esempio, rintracciare i padroni di un gatto smarrito evitando giri inutili nei gattili e nei rifugi.

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