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10 Marzo 2020
Dal carcere di San Vittore a Milano a quello di Rebibbia a Roma, ma anche a Salerno, Modena, Napoli, Frosinone, Vercelli, Alessandria e Foggia. Sono ormai tante le rivolte nelle carceri italiane nate a seguito della disposizione di sospendere i colloqui per l'emergenza Coronavirus. Sono 27 gli istituti di pena in cui si sono verificati episodi di violenza, alcuni dei quali hanno comportato conseguenze gravissime, prima fra tutte la morte di alcuni detenuti.
Nel Foggiano la rivolta ha coinvolto circa 400 detenuti, 77 dei quali, approfittando dei disordini, sono riusciti a fuggire. Ma mentre 54 sono stati già catturati, 23 restano ancora ricercati. Tra questi un 36enne omicida, in carcere per l'omicidio della madre dell'ex fidanzata, e tre detenuti legati al clan della mafia garganica. Anche i danni alla struttura sono ingenti.
Nella tarda serata di ieri anche nel carcere di Aversa (Caserta) la tensione ha rischiato di trasformarsi in rivolta, ma per fortuna la situazione è rimasta sempre sotto controllo.
Mauro Palma, garante nazionale delle persone private della libertà personale, ha espresso forte preoccupazione per la situazione nelle carceri.