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Coronavirus, Burioni: “Le cose si mettono male, il virus è infettivo come in primavera”

Il virologo mette in guardia sul pericolo contagi.

Ieri in Italia si è registrata un’impennata dei contagi da Coronavirus, saliti a oltre 2000 in un solo giorno. La situazione è allarmante e il virologo Roberto Burioni è tornato a parlare per cercare di mettere in guardia gli italiani dal pericolo contagi. “Le cose cominciano a mettersi peggio – ha scritto su Twitter – vi prego, state attenti, mantenete le distanze, portate le mascherine, evitate luoghi affollati al chiuso, lavatevi le mani. Il virus è lì fuori – ha sottolineato – infettivo e nocivo come la scorsa primavera. Dipende tutto da noi”.

Dopo aver superato la fase critica, l’Italia adesso deve affrontare una nuova sfida, ossia riuscire a non ripiombare nella situazione grave dei mesi scorsi. Burioni ha utilizzato un paragone calcistico per spiegare quanto sta accadendo: “È come l'Italia del 2006: ha superato la Germania in semifinale giocando una magnifica partita – ha scritto sul suo sito Medical Facts - Adesso si va in finale dove c'è la squadra più forte del mondo. Certo, il risultato non è al sicuro: ma se si è in finale significa che si può vincere, chi ha perso in semifinale è già a casa. Noi siamo invece in campo. Incrociamo le dita e prendiamo tutte le precauzioni: ci serve ancora qualche settimana o mese per sapere se il vaccino funziona o meno. E se funziona per il virus saranno guai”.

Il noto virologo ha commentato anche i risultati sul vaccino americano, sviluppato dalla società biotech Moderna insieme al Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Disease), diretto dall’immunologo della Casa Bianca, Anthony Fauci. Secondo quanto reso noto, il vaccino sarebbe efficace anche sugli anziani e per Burioni è una buona notizia. “Un problema di molti vaccini, tra i quali quello antinfluenzale – ha spiegato il professore - sta nel fatto che le persone che più avrebbero bisogno della protezione, come gli anziani, sono quelli che peggio rispondono alla vaccinazione. Nel caso del vaccino contro Covid-19 questo sarebbe un guaio, in quanto come tutti sapete le conseguenze dell'infezione sono molto più gravi con l'andare avanti nell'età”.

I risultati dei test condotti negli Stati Uniti rivelano che gli effetti collaterali di questo vaccino non sono stati lievissimi, ma sono comunque tollerabili. Tuttavia, bisogna fare attenzione secondo Burioni: “Questo studio non ci dice che il vaccino funzionerà negli anziani – ha sottolineato - Però avrebbe potuto dirci, con risultati diversi, che il vaccino difficilmente avrebbe funzionato. Invece così non è, le premesse per una protezione anche dei più anziani ci sono tutte. Adesso bisogna vedere se queste premesse si tradurranno in una protezione concreta. È quello che stanno tentando di dimostrare gli studi in corso – ha concluso - attendiamo di giorno in giorno il risultato”.

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