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Hai paura dei buchi? Sei affetto da tripofobia: ecco cause e sintomi

Una malattia subdola, non riconosciuta ufficialmente dalla scienza, ma molto diffusa.

Si chiama tripofobia la paura dei buchi, delle protuberanze e dei raggruppamenti di fori. È una patologia nota anche come fobia dei pattern ripetitivi. La parola deriva dal greco trypophobia, in cui trýpache sta per buco e phóbos per paura.

Anche se è una fobia non riconosciuta ufficialmente dalla scienza, si tratta comunque di un fenomeno in crescente diffusione. Reti, alveari, celle, ma anche fotomontaggi di semi di loto che spuntano dai volti umani o da altre parti del corpo, procurano una sintomatologia chiara a chi si ritiene affetto da tale patologia. Episodi di questo tipo possono scatenare delle reazioni di repulsione improvvisa e molto forte verso i buchi, anche piccoli, spesso ravvicinati e profondi.

Il disgusto è rivolto anche alle bollicine nella tazza di caffè, spugne, coralli, bolle di sapone, e persino al formaggio svizzero. Il ribrezzo e l'avversione si accompagnano, inoltre, a una realistica sensazione di parassiti o fastidiosi animaletti sulla pelle.

Insomma, la mente può davvero giocare brutti scherzi!

(Credits photo: Getty)

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