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12 Febbraio 2021
Redazione 105
Si sapeva già che la tecnologia sarebbe diventata molto utile per condurre indagini o svelare torbidi segreti sul conto di qualcuno. Non è nemmeno la prima volta che accade nella storia della giustizia, eppure ancora non ci rendiamo conto di quante tracce lasciamo di noi in giro con il solo utilizzo del nostro smartphone.
Pare che queste informazioni siano state sapientemente utilizzate dalla polizia per confermare, unitamente ad altre prove, la condanna a 16 anni di carcere per Jeff West, accusato di aver ucciso la moglie nel 2018. L’uomo è comunque in carcere da tre anni, in attesa della conferma della pena, ma si è sempre dichiarato innocente. Affermò che stava dormendo nell’ora individuata dagli inquirenti come orario della morte, ma il suo iPhone lo ha smentito: l’app Apple Health ha registrato 18 passi proprio nell’orario incriminato.
Nel 2016 la polizia statunitense utilizzo i dati dell’Apple Watch di una vittima per incastrare un sospettato, l’anno seguente furono i dati dell’app Fitbit a incastrare il marito sospettato di aver ucciso la moglie. Le migliori amiche degli inquirenti sembrano essere le app dedicate alla salute; benissimo utilizzarle per scovare chi infrange la legge. Sarebbe il caso di mettersi le mani nei capelli, però, se mai dovessero utilizzare le info di tutte le nostre app per scovare i nostri spionaggi (legali) sentimentali!