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Svizzera: sarà vietato indossare burqa o niqab nei luoghi pubblici
Al referendum vince il sì
Al referendum indetto per chiedere all’opinione pubblica se fossero d’accordo con il divieto di indossare veli a copertura del volto nei luoghi pubblici ha vinto il sì con una percentuale risicata del 51%. Così la Svizzera si aggiunge a Olanda, Francia, Belgio e Austria grazie a una consultazione promossa dalla destra populista e conservatrice.
Divieto, quindi, di indossare niqab e burqa o qualsiasi cosa copra il volto rendendolo irriconoscibile nei luoghi pubblici, fatta eccezione per i luoghi di culto o per eventi come il carnevale, in cui ogni copertura vale. A sostenere il sì, oltre ai conservatori, ci sono stati alcuni movimenti femministi e musulmani liberali che ritengono il velo offensivo, oltre che una limitazione della libertà personale delle donne obbligate a indossarlo.
In Svizzera la popolazione musulmana è stimata solo intorno al 5%, eppure il referendum ha avuto molta risonanza mediatica e politica, con il governo del Paese che si era schierato per il no al referendum, raccogliendo quindi, in modo collaterale, una sconfitta alle urne.
E in Italia? Da noi esiste una legge, la legge Reale che però fu emanata non pensando ai veli islamici, bensì sull’onda degli anni di Piombo. La legge recita così: “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”. La clausola finale giustifica quindi il velo per motivi religiosi e culturali, la legge era nata infatti per prevenire attentati terroristici di matrice politica non pensando alle donne musulmane. Per ora la discussione sui veli musulmani non è ancora tra le priorità del nostro Paese.