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06 Luglio 2021
Redazione 105
Una ragazza di nome Cristina ha denunciato la situazione di rincari sproporzionati a Milano. In un post su Facebook ha pubblicato la foto dello scontrino della sua colazione in zona Parco Solari a Milano, quindi neanche una delle più costose, e ha pagato ben 7 euro per un cappuccino e una brioche. “Quanto costa da voi una colazione classica al bar? - chiede Cristina nel post -. Che comprenda: 1 cappuccino, senza richieste speciali, no latte speciale, no tazza speciale, no aggiunte; 1 brioche o cornetto (a Mi si chiama brioche) con la crema. Anche in questo caso senza richieste speciali. Si ero seduta al tavolo fuori. Tavoli che prima non avevano e che ora hanno (gratuitamente). Zona Parco Solari. Effettivamente da un po’ che io non facevo colazione al bar. Ma 7€ non sono un po’ tanti? Se dovesse ri-capitarmi, ascolterò con estrema attenzione chi, nel settore, si lamenterà ancora delle perdite dovute alle chiusure”. Purtroppo non è solo Cristina a lamentarsi e la situazione non riguarda solo Milano. Luca Carbonelli parla di un’altra città: Napoli. Qui a rincarare è la pizza e nel suo racconto Luca mette l’accento sul fatto che questi aumenti non hanno alcun criterio e ognuno fa un po’ come vuole: “Il problema è che ognuno sta decidendo di rincarare alla cazzo di cane. Decisione legittima. Però poi beccatevi pure le critiche legittime. Che tu venda un prodotto da 1€ o un prodotto da 1000€, il tuo rincaro del 30% e oltre è inadeguato, esagerato. Con tutta l’empatia e la solidarietà che si può avere tra persone e verso un settore che è stato colpito duramente, pagare il 30% in più rispetto a ieri, me ne fa uscire dal tuo locale con una sola espressione in mente: ‘Tu si jut ca’ capa n’terra!’”.
Ma anche le autorità vigilanti si sono accorte delle anomalie dei prezzi: “Sono sono sotto gli occhi di tutti e accomunano diversi settori. La sensazione che abbiamo è che sia stata applicata una sorta di ‘tassa Covid’ che grava sulle spalle dei consumatori”, afferma Giovanna Capuzzo, vicepresidente di Federconsumatori, intervistata da HuffPost ed esprime perplessità: “La nostra preoccupazione è che si cerchi di rientrare così delle perdite avute durante la pandemia. Per questo, in molti casi, stiamo inviando segnalazioni alle autorità competenti”.