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Origini del Covid: torna l’ipotesi della manipolazione genetica in laboratorio

In un saggio l’accusa alla Cina: sapeva e si potevano risparmiare vite preziose

Origini del Covid: torna l’ipotesi della manipolazione genetica in laboratorio

24 Settembre 2021

Redazione 105

Solo pochi giorni fa è stata pubblicata sulla rivista The Lancet una lettera firmata da 16 scienziati che sostengono che “non ci sono prove scientificamente consolidate che supportino direttamente un’origine naturale del virus”. E giovedì 23 settembre è appena uscito in libreria un saggio “L’origine del virus”, che sostiene la manipolazione genetica in laboratorio come origine del virus. Il libro, edito da Chiarelettere, è un’inchiesta firmata dal giornalista Paolo Barnard, con la collaborazione di Steven Quay, fondatore della Atossa Therapeutics di Seattle e già docente di Medicina alla Stanford University e Angus Dalgleish, professore di Oncologia presso l’Istituto di ricerca di malattie infettive e immunitarie della St George’s University of London.  econdo gli autori del libro il virus Sars Cov 2 “ha caratteristiche di aggressività anomale ed estremamente patogene che sono state ottenute tramite tecniche di manipolazione genetica in laboratorio, per questo infetta e uccide con la facilità che abbiamo imparato a conoscere”Per gli autori il virus al 99,8% non è il risultato di un salto di specie dall’animale all’uomo ma di una fuga fuori controllo dal Wuhan Institute of Virology. Questo tipo di fughe dai laboratori avvengono non di rado, a volte accidentalmente, come si legge nel libro. 
In una nota della casa editrice si legge: “Se queste verità fossero state rivelate subito, sarebbero state prese misure ben più drastiche e con largo anticipo e si sarebbero salvate innumerevoli vite umane”.
La verità sulle origini della pandemia ad oggi non sono ancora note e forse non lo saranno mai. 

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