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11 Febbraio 2022
Redazione 105
Sono bastate tre righe su Facebook per scatenare il panico e l’incertezza tra il pubblico. Luca Ward, attore e doppiatore di talento, ha pubblicato uno status su Facebook in cui ricorda a tutti che l’espressione corretta è “piantare in Nasso” e non “piantare in asso” come molti pensano. In realtà la questione è molto più complessa di come sembra, tanto che anche l'Accademia della Crusca ha dovuto dire la sua, spiegando che entrambi i modi di dire sono legittimi: “La forma più comune sembrerebbe lasciare/piantare in asso, e l’ipotesi etimologica più accreditata è che essa derivi dal gioco delle carte (l’asso come carta che in molti giochi ha valore ‘uno’) o, più probabilmente, dal fare il punto più basso”. La forma piantare in asso sembra essere presente in italiano fin dal XIII secolo e venne usata anche da Verga in una sua novella.
La Crusca spiega però che dal XVI secolo, accanto all’espressione “lasciare in asso” si registra anche la presenza della variante "lasciare in Nasso", che avrebbe a che fare con il mito di Arianna, abbandonata da Teseo proprio a Nasso, l’isola più grande delle Cicladi. dopo che lei lo aiutò a fuggire dal labirinto del Minotauro. Gli Accademici della Crusca inseriscono il proverbio “lasciare in Nasso” già dal 1612. Quindi le due forme convivono da secoli e nessuna delle due può essere considerata errata: “Ancora non siamo in grado di stabilire con certezza quale sia la vera origine del modo di dire – scrive la Crusca – sebbene gli strumenti moderni sembrino prediligere la variante in asso, oggi più comune, mettendo spesso fortemente in dubbio la derivazione mitologica che avrebbe dato vita a lasciare in Nasso”. Insomma tutto ‘sto rumore per nulla, potete continuare a dire “piantare in asso”.