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Fanno sesso durante la risonanza magnetica, ma in nome della scienza

Redazione 105

Il pene dentro la vagina diventa un boomerang!

Ida Sabelis e il suo fidanzato Jupp hanno fatto sesso nel 1991 dentro un macchinario per la risonanza magnetica. Non si trattava di un gioco erotico (non solo almeno), ma di un esperimento scientifico che voleva ottenere le immagini dell’apparato sessuale femminile durante un rapporto sessuale: “Cosa succede alla vagina durante la penetrazione?”, si chiedevano gli scienziati. La credenza era che il pene fosse un tubo rigido e la vagina un cilindro senza curve che va fino alla spina dorsale, ma le immagini hanno svelato una realtà diversa. Entrambi gli apparati sessuali sono meno rigidi di quanto si pensasse: le fotografie mostrano che il pene si piega per adattarsi al canale vaginale, tanto da sembrare un boomerang in alcuni momenti; non è quindi un “tubo” dritto (come si pensava) e nessuno dei due partecipanti prova dolore durante queste “deformazioni”. 

La coppia è stata pioniera dello studio, che dopo di loro è proseguito con altre coppie ed è poi sfociato nella pubblicazione di un articolo sul British Medical Journal, qualche anno più tardi. Ida e Jupp sono però stati gli unici ad aver copulato dentro lo scanner senza bisogno di Viagra: “Nel tubo tutto è diventato piacevolmente caldo – ha raccontato Ida – e siamo riusciti davvero a goderci l’un l’altro in modo familiare. Quando ho visto le immagini, ho pensato: ‘Ecco come stiamo insieme’”.

Un’altra interessante osservazione fatta grazie allo studio del sesso nello scanner è quella sulla vescica delle donne durante il rapporto: durante il sesso si riempie sempre, anche se era vuota prima di incominciare. “In ogni immagine finale si vedeva chiaramente la vescica ingrandita, piena, anche se gran parte delle donne erano andate in bagno appena prima di entrare nel macchinario – spiega uno degli scienziati promotori dello studio – Pensiamo che si tratti di un meccanismo evolutivo per far urinare le donne dopo un rapporto. Forse i nostri antenati hanno sviluppato questa caratteristica per evitare infezioni del tratto urinario, ma è soltanto un’ipotesi”. Quante cose si scoprono scannerizzando il sesso!

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