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LeBron James non pagherà gli 8 dollari per la spunta blu di Twitter

Redazione 105

Il cestista americano ha affermato di esser contro la decisione di far pagare un abbonamento per la certificazione sul social di Elon Musk

Quando la società dei consumi, di colpo, diventa la società dei risparmi. Mai avremmo immaginato di leggere il tweet "Beh, immagino che la mia spunta blu se ne andrà presto, perché se mi conoscete sapete che non pagherò i 5 dollari", sulla pagina di uno dei più grandi "paperoni" sportivi della storia, LeBron James. 

Il cestista americano ha esternato su Twitter tutta la sua indignazione nei confronti della decisione di padron Elon Musk di far pagare una quota mensile per mantenere la spunta blu che conferma l’autenticità del profilo. LeBron, tra l’altro, si è pure confuso sulla cifra, dato che in America la certificazione ha il costo di 8 dollari, se proprio vogliamo guardare al centesimo. 

Il 4 volte campione NBA ha guadagnato 431 milioni di dollari durante i suoi 20 anni di carriera, inclusi 44,4 milioni in questa stagione. Inoltre, è stato stimato che ha guadagnato altri 900 milioni, al lordo delle tasse, in sponsorizzazioni da quando è entrato nel campionato nel 2003. Tutti questi dati creano i contorni ironici della vicenda e mostrano uno degli aspetti meno noti della star, la sua tirchieria. Un’idea potevamo farcela solo per via di un’intervista del 2017 dove aveva ammesso: "Non compro le app, non uso il roaming e uso ancora app con la pubblicità per la musica in streaming". 

Oltre al cestista dei Los Angeles Lakers, diverse altre celebrità affermano che non pagheranno per un “assegno blu”, tra cui l'attore William Shatner, l'autore Stephen King e il rapper Ice T. Così come le testate giornalistiche del New York Times e il Washington Post affermano lo stesso. Nelle ultime ore, addirittura, è emerso che anche la Casa Bianca non avrebbe intenzione di pagare per la verifica del proprio account Twitter. Cioè non abbiamo capito... ma c’è qualcuno che la vuole pagare?

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