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Si chiama Frate Bigotòn, il primo cane diventato monaco. La storia

Un cane monaco? Esiste e si chiama Frate Bigotòn (ossia “baffi”). Ecco la bellissima storia dello schnauzer adottato da un convento boliviano di frati francescani

Si chiama Frate Bigotòn, il primo cane diventato monaco. La storia

Credits: Profilo Facebook @FrayBigoton

24 Aprile 2023

Redazione 105

Indossa l’abito da monaco, presta servizio in un monastero francescano in Bolivia ed è fedele a Dio. Ma, soprattutto, è un simpatico pelosetto a quattro zampe, un cagnolino ex randagio che è stato adottato dai fratelli del monastero. È questa la storia, dolcissima e commovente, di Frate Bigotòn (che in spagnolo significa "baffi"), un simpatico schnauzer conosciuto anche come Frate Carmelo, o semplicemente Carmelito, e che presta servizio in un convento boliviano di frati francescani a Cochabamba, in Bolivia appunto.

Prima di essere stato adottato, Frate Bigotòn viveva da randagio e si aggirava attorno al monastero alla ricerca di cibo e qualche coccola. Oggi che i fratelli del monastero hanno deciso di adottarlo e di renderlo uno di loro, come animale domestico del monastero, le cose non potrebbero andare meglio. "La sua vita è tutta una questione di gioco e corsa", ha detto Jorge Fernandez, un confratello. "Qui tutti i fratelli gli vogliono molto bene. È una creatura di Dio".

L'adozione di Carmelo, o Frate Bigotòn, è stata resa possibile da un gruppo locale di soccorso per animali, Proyecto Narices Frías (Progetto nasi freddi), che spera che la sua storia serva da ispirazione per altri monasteri per aprire le loro porte agli animali domestici bisognosi. "Se solo tutte le chiese del nostro Paese adottassero un cane e si prendessero cura di lui come Frate Bigotón", ha scritto il gruppo in un post sui social, "siamo sicuri che i parrocchiani seguirebbero il loro esempio".

Una bella storia, che ci insegna che l’amore dato viene sempre ricambiato. E in effetti è anche quello che predicava san Francesco d’Assisi, che sarebbe ben felice di vedere che i suoi amati animali (gli stessi a cui si rivolgeva e che curava con attenzione e amorevole dedizione) vengono ancora apprezzati e curati, non solo dalle persone comuni ma anche da chi ha preso i voti.

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