Sesso: ecco la formula matematica per l’orgasmo maschile

Alcuni matematici dell'Università del Sussex hanno affermato di aver trovato una formula matematica che dimostra il modo migliore in cui l’uomo può raggiungere l'orgasmo maschile. Il gruppo di studio ha infatti esaminato decenni di dati per creare un modello che definisca la combinazione ideale di eccitazione fisica e stimolazione mentale per raggiungere l'apice del piacere, almeno per l’uomo.

Ma quali sono questi assunti? Beh, per esempio che troppa stimolazione mentale e troppo presto può portare a non avere un orgasmo, motivo per cui uno dei messaggi chiave che possono aiutare gli uomini a tagliare il traguardo dell’orgasmo maschile è quello di non pensarci troppo.

E così, il dott. Konstantin Blyuss, docente di matematica presso la School of Mathematical and Physical Sciences dell'Università del Sussex e co-autore principale, ha dichiarato: "Attingendo a dati consolidati, nonché al nostro lavoro precedentemente pubblicato sulla modellazione di fenomeni biologici come l'epidemiologia e l'immunità, abbiamo sviluppato il primo modello matematico di successo delle prestazioni sessuali”.

A che scopo? Non certo goliardico: i ricercatori hanno infatti affermato che il loro lavoro, pubblicato in un numero speciale della rivista Chaos, potrebbe essere utilizzato in futuro per aiutare a migliorare i trattamenti dei problemi sessuali, come l'incapacità di ottenere e mantenere un'erezione e il basso desiderio sessuale.

La dott.ssa Yuliya Kyrychko, altra docente di matematica presso la School of Mathematical and Physical Sciences dell'Università del Sussex, che ha co-condotto la ricerca, ha dichiarato: "I nostri risultati fanno luce su un argomento socialmente tabù, che riteniamo possa avere utili applicazioni per il trattamento clinico della disfunzione sessuale, nonché per fornire al pubblico maschile in generale una formula testata per migliorare la loro vita a letto”.

E le donne? C’è spazio anche per loro: “Con ciò che abbiamo appreso da questo studio, intendiamo modellare matematicamente la risposta sessuale femminile, che è fisiologicamente – e matematicamente – più complessa della risposta maschile”.