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Aurora Ramazzotti: “Dopo il parto non mi entrano più i vestiti”
L’influencer ha dato prova di grande accettazione del proprio corpo, modificato dalla gravidanza
Aurora Ramazzotti è diventata mamma del piccolo Cesare Augusto lo scorso 30 marzo e sta continuando a condividere sui suoi profili social aggiornamenti della sua esperienza, sia con il figlio che per quanto concerne la sua vita da neomamma. In particolare, si sta concentrando sui nuovi ritmi che questa vita le impone e sulla forma fisica. La figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti è sempre stata attiva da questo punto di vista e di recente è tornata a dedicarsi al running. Come è normale, però, il suo corpo è cambiato con la gravidanza.
Cambiamenti che comunque non sembrano turbarla, come ha spiegato in alcune Instagram story. Ha infatti affermato, mentre mostrava un paio di pantaloni che non si chiude più: “Provare un mio vecchio pantalone al giorno finché non mi entrerà, questa è la mia tecnica. Vi spiego come funziona la mia mentalità. Pochi giorni dopo aver partorito, il mio cervello si è convinto che il mio corpo fosse tornato come prima. Mi sono dimenticata che due mesi fa avevo una pancia enorme”.
Così ha deciso di non comprare vestiti nuovi, nonostante non le stia più niente di quelli vecchi. Semplicemente aspetta che il suo corpo torni quello di prima e tutto questo con “grande serenità e accettazione del mio nuovo corpo”. Aurora ha dunque voluto mandare un messaggio a tutte quelle mamme che si trovano in difficoltà con qualche chilo in più e forme più rotonde e che spesso entrano in crisi per questo motivo.
Aurora, come detto, ha ripreso gli allenamenti tornando ad infilarsi le scarpe da corsa dopo due mesi dal parto e a seguito di un attento consulto con il suo medico. Lo scorso febbraio aveva spiegato di volersi fermare con l’attività sportiva, per dedicare tutte le sue energie alla fase finale della gravidanza. Una scelta che le era costata non poco, dato che – aveva confessato – “non riesco a sentirmi davvero me stessa se non pratico sport”. Ascoltare il proprio corpo, però, era stato fondamentale e così si era imposta questo stop.