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Bhutan, il paese dove il fallo scaccia gli spiriti maligni: ecco come
Quando la tradizione incontra l’arte: in Bhutan sulle case vengono dipinti dei grandi falli colorati
Se in alcune culture l’argomento sesso è ancora un tabù, in Bhutan ne hanno costruito una vera e propria tradizione. Visitando i villaggi del paese - soprattutto il monastero Chimi Lhakhang - non potrete fare a meno di vedere elementi fallaci dipinti sulle case, sui tetti, insomma un po' ovunque. Tuttavia, non si tratta di atti vandalici, ma di una tradizione quasi scomparsa, che trova origini nel XV secolo.
Per i bhutanesi il fallo, a livello simbolico, rappresenta la protezione dagli spiriti maligni e gli ostacoli. Per questa ragione la gente del posto ha deciso di raffigurarli sulle proprie case e di creare amuleti da custodire all’interno delle abitazioni, dei negozi e delle automobili.
Se si dovesse decidere di visitare il monastero, costruito per la volontà dell’eccentrico monaco Drukpa Kunley, avrete l’occasione di visionare il gigante fallo che venne importato dal Tibet. Noterete, inoltre, i numerosi falli di legno, utilizzati per benedire i visitatori che ogni giorno passano dal villaggio.
La tradizione vuole che il monaco Drukpa Kunley, conosciuto come “Folle divino” fosse famoso per i suoi metodi anticonvenzionali di insegnare il Buddhismo. Gli studiosi, oltremodo, sostengono che l’arrivo della tradizione possa anche provenire dal territorio del Tibet, dove l’antica religione è molto diffusa e potrebbe essere stata esportata in Bhutan prima della conversione al Buddhismo.