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Medico in pensione distrugge il telefono: “Reperibilità? Un incubo”

Ugo Gaiani ha afferrato una mazza da baseball e ha colpito il telefono fisso dell’ambulatorio, distruggendolo

Medico in pensione distrugge il telefono: “Reperibilità? Un incubo”

Credits: Getty Images

01 Agosto 2023

Redazione 105

Un medico di base, Ugo Gaiani, ha deciso di concludere la sua carriera con il “botto”, letteralmente. Ha infatti scelto un modo insolito per celebrare il fatto che, dopo ben 39 anni di lavoro di cui gli ultimi 33 trascorsi presso l’ambulatorio di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, è finalmente andato in pensione. E così ha compiuto un gesto sorprendente davanti ai suoi ex pazienti. Il 28 luglio, nel suo ultimo giorno di servizio, Gaiani ha organizzato un incontro con circa 150 pazienti e amici per salutarli e condividere un rinfresco di addio in piazza a Guastalla. Tuttavia, ciò che nessuno si aspettava era quello che è successo successivamente.

Ha indossato una maglietta dei San Antonio e un cappellino da battitore, ha afferrato una mazza da baseball e ha colpito con forza il telefono fisso dell’ambulatorio, riducendolo in mille pezzi. I pazienti, increduli, hanno assistito alla scena e hanno registrato tutto con i loro cellulari. Il motivo? A suo dire la reperibilità era diventata un incubo, di qui la tentazione di distruggere lo strumento che lo rendeva sempre reperibile. Ha spiegato: “L’ho fatto perché negli ultimi anni la reperibilità era diventata un incubo, dallo stress a tanti problemi che hanno influito sulla mia condizione generale”.

Il peggio, ovviamente, è arrivato durante il periodo del Covid, che ha provato notevolmente la categoria: “Ero arrivato a lavorare 16 ore al giorno, dormendo poco la notte. Ma più che la pandemia e il lockdown, diciamo che il peggio è arrivato col post Covid. La gente in generale è diventata più cattiva, più maleducata. Molti rapporti si sono incrinati, l’emergenza sanitaria ha cambiato le persone. In peggio. Pazienti sempre meno pazienti, il nostro lavoro non bastava mai”. 

Il medico ha poi precisato come sia difficile lasciare una professione “a cui si è rimasti legati per quasi 40 anni. Con tanti pazienti si è creato un rapporto non solo professionale, ma anche di amicizia. Lo dimostrano i tanti cittadini che sono venuti a salutarmi in piazza, sotto l’ambulatorio, alla fine della mia attività. Ma arriva un momento in cui bisogna smettere”. Dopo tanti anni di dedizione al lavoro, dunque, il dottor Gaiani ha deciso di concludere la sua carriera rompendo simbolicamente (e non solo) il collegamento con la responsabilità della reperibilità in un gesto di liberazione.

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