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Il “likeing” è il fenomeno social del momento, ecco cos’è
La curiosità di sapere come sta il nostro ex è normale, ma se diventa un'ossessione può portare a disagio e sofferenza. Oggi questo comportamento ha un nome “Likeing”
Qualche volta è capitato di pensarlo, e magari anche di farlo, andare a spiare chi mette like ai post dei propri ex, ma questo comportamento in casi estremi potrebbe generare una ben più grave abitudine tossica: il “likeing”
Spesso si crede che, se una persona mette "mi piace" a un'altra sui social media e questa risponde, significa che stanno insieme. Tuttavia, questa semplice equazione non è sempre vera, anche se i social media possono far sembrare questa idea molto reale nella mente di chi continua a controllare ossessivamente la vita dell'ex partner sui social.
L'idea che la reciproca interazione sui social indichi una relazione romantica è molto comune, ma spesso è solo una percezione distorta della realtà. I social media possono creare l'illusione di una connessione profonda e significativa tra due persone, anche quando non c'è nulla di simile nella vita reale.
Inoltre, ci sono molte ragioni per cui le persone interagiscono sui social media, che non hanno nulla a che fare con una relazione romantica. Possono essere semplicemente amici, colleghi o conoscenti che si condividono interessi comuni.
“L’era dei social nella quale viviamo rende più difficile “chiudere davvero la porta’”. È all’interno di questo contesto che prende vita il fenomeno del likeing» spiega Marisabel Iacopino, Psicologa Stimulus Italia. Secondo l’esperta ci sono alcune domande che possono aiutare a compiere i primi passi per mettere a fuoco questo comportamento.
“Chiedersi ‘Cosa mi spinge a voler avere sue notizie?’, ‘Se provassi a guardarmi da fuori, cosa direbbe di me questo mio comportamento, del mio modo di stare nella fine di una relazione?’, ‘Quale emozione o pensiero mi guida nel voler sapere chi mette like al/alla mio/a ex e perché?’. Inoltre la psicologa aggiunge: “Attenzione, queste domande, e le relative risposte, non devono essere poste come un giudizio negativo verso gli eventuali sentimenti che ancora si possono provare. L’obiettivo è quello di porre attenzione verso le emozioni, solitamente negative, che questo tipo di atteggiamento porta con sé”.