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Fru dei The Jackal si racconta in un’intervista: ecco le sue parole

Redazione 105

“Da ragazzino, però, volevo tanto diventare un attore comico di teatro come Salemme e De Crescenzo”

Per Gianluca Fru (all’anagrafe Gianluca Colucci) il 2023 è stato l’anno della consacrazione e dei successi: fa la sua prima apparizione in un serie TV in Pesci piccoli dei The Jackal, co-conduce l'ultima edizione di Italia's Got Talent con la collega Aurora Leone e annuncia la sua partecipazione alla prossima stagione di Pechino Express come spalla di Costantino Della Gherardesca. Inoltre, ha appena pubblicato un libro intitolato Come imparare tutte le bandiere del mondo con il metodo Fru. Anche se non vi servirà mai, in cui condivide la sua grande passione per le bandiere. In un recente intervista a Vanity Fair, Fru parla di questa passione che ha radici profonde nella sua infanzia, quando la sua famiglia possedeva un'agenda nautica. Suo fratello era abile nel ricordare le bandiere e le capitali e anche Gianluca ha imparato.

A proposito di memoria e di metodi per imparare: “Ho sempre allenato la memoria. Forse dipende dai tanti anni di studio della musica che ho fatto. Ho studiato il basso elettrico, per sei anni. Ho tentato il Conservatorio ma, una volta ammesso, ho deciso di accettare il contratto che mi avevano offerto i The Jackal e che sognavo da tempo”, afferma Fru.

Ma il “Fru comico” da dove nasce? Nel corso degli anni ha cercato di esplorare vari interessi come il giapponese e il basket, ma alla fine ha seguito la sua vera passione, cioè il teatro comico: “Da ragazzino, però, volevo tanto diventare un attore comico di teatro. Avevo il mito di Vincenzo Salemme e di Luciano De Crescenzo: volevo diventare come loro”.

Una passione decisamente insolita per un giovane ragazzo, che a volte gli costava un senso di vergogna e di disagio nei confronti degli altri. Un’eccentricità che Fru mostrava anche nel suo abbigliamento, ma che nonostante tutto è riuscito a trasformare in una spinta a distinguersi dalla massa: “Avevo paura di uscire dalla classe perché capitava che i ragazzi più grandi mi prendessero in giro per via dei miei look eccentrici, così non ci andavo”.

Fortunatamente però grazie alla sua esperienza di lavoro con i The Jackal, Gianluca ha imparato l'importanza della collaborazione di squadra e il piacere di appartenere a un gruppo unito da una passione in comune: “Grazie ai The Jackal ho capito quanto sia prezioso e bello lavorare in gruppo, ed è per questo che mi auguro di non diventare mai un solista”.

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