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Credits: Getty Images
16 Novembre 2023
Redazione 105
L'idea che dormire otto ore a notte sia fondamentale per la salute e per il corretto funzionamento del cervello è stata adottata come standard universale, fino a quando uno studio ha messo in dubbio questa convinzione.
È stato scoperto, infatti, che la quantità di sonno necessaria è determinata dalla genetica e quindi soggettiva. Gli effetti a breve termine di uno scarso riposo possono includere sonnolenza, difficoltà di memoria, mancanza di reattività, stress e problemi estetici come borse e occhiaie. Inoltre, è emerso anche che un sonno insufficiente può causare problemi di salute fisici e mentali a lungo termine. Tuttavia, la quantità di sonno necessaria non è universale e varia a seconda delle esigenze individuali.
La ricerca ha dimostrato che il cervello può restare sano e permettere di sentirsi attivi al punto giusto, anche senza riposare otto ore a notte. Il tempo necessario è soggettivo, tanto che alcune persone hanno bisogno di dormire più di nove ore a notte per sentirsi veramente bene.
Non esiste una quantità di sonno stabilita a priori per preservare la salute del cervello, ma la quantità ideale è quella che permette di sentirsi concentrati, attivi e pieni di energie al risveglio. Il consiglio degli scienziati è di ascoltare il proprio corpo e dimenticare le convenzioni stabilite, senza obbligarsi a rispettarle. Anche secondo il professore Daniel Lieberman dell'Harvard University afferma le otto ore di sonno canoniche sono sopravvalutate, e spiega che le persone stanno meglio se dormono solamente per sette ore. Insomma, si può concludere che la quantità di sonno necessaria è un fattore del tutto soggettivo e non esiste una regola universale da seguire.