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Pinguini e ciclo del sonno: fanno fino 10mila sonnellini al giorno
I pigoscelidi antartici sono una specie di pinguini unica nel suo genere, famosa per la loro capacità di fare rapidi sonnellini di pochi secondi
Una ricerca coordinata dal Neuroscience Research Center di Lione ha studiato l’orologio biologico dei pinguini, rivelando che dormono fino 11 ore al giorno, ma non tutte di seguito. Esiste una specie, in particolare, che si concede numerosi microsonnellini nel corso della giornata, accumulando 11 ore di sonno.
Si tratta dei pigoscelidi antartici, conosciuti proprio per la loro capacità di fare piccoli sonnellini da pochi secondi: possono dormire fino 10mila volte al giorno. Un numero di pisolini incredibili, che tuttavia non gli impedisce di vivere la loro quotidianità come tutti gli altri animali. Questa specie di pinguino popola l’Antartide e da sempre stimola la curiosità dei ricercatori, alcuni dei quali hanno pubblicato un interessante studio sulla rivista Science.
Per analizzare con accuratezza le ore di sonno dei pinguini, gli esperti si sono serviti di appositi sensori non invasivi e hanno osservato i comportamenti degli animali mentre dormono. Dallo studio è emerso che i pigoscelidi antartici dormono in media quasi metà della giornata, facendo circa 10mila sonnellini al giorno da circa 4 secondi ciascuno. Durante i loro “microsonni” – così vengono chiamati dagli esperti – i pinguini riescono a raggiungere il sonno profondo.
Richard Jones, neuroscienziato del New Zealand Brain Research Institute, ha specificato un dettaglio importante: “Quando gli esseri umani hanno un microsonno, non arrivano mai a questa fase, dove si ottengono la maggior parte dei benefici”. Secondo i ricercatori, i microsonnellini permettono ai pinguini di riposarsi rimanendo vigili per tutta la giornata. Questo permette loro di difendere le uova dai predatori mentre il partner parte per giorni alla ricerca di cibo.“È davvero sorprendente che riescano a sostenere questi microsonni tutto il tempo - ha detto Paul-Antoine Libourel, neuroscienziato e coautore dello studio - Esiste una competizione tra i benefici fisiologici del sonno e la necessità di essere svegli e vigili”.