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Lavoro e posti vacanti: "I giovani sbuffano e rispondono male"

Redazione 105

“Non hanno voglia di lavorare, arrivano in ritardo e soprattutto non sono in grado di sviluppare un pensiero logico”

Il mondo del lavoro sta vivendo un momento di profonda trasformazione per via dello smart working e delle nuove professioni che richiedono delle competenze aggiornate e talvolta trasversali. Si sente spesso pronunciare la frase I giovani non hanno voglia di lavorare”, ma è davvero così, oppure non ci sono posizioni disponibili? 

Solo entrando realmente nelle aziende possiamo farci un’idea di come sia la situazione attuale, ecco perché le testimonianze dirette possono essere utili a vederci chiaro. Un utente ha scritto su Reddit il suo pensiero riguardo i cambiamenti del mercato del lavoro, esprimendo tutte le sue perplessità. “Lavoro in una piccola azienda, circa 3 anni fa a causa del comportamento difficile dei titolari si sono licenziate 2 persone – ha spiegato - Attualmente, non sono state ancora sostituite in quanto tutte le persone che si sono presentate si sono rivelate incapaci di svolgere i compiti più banali, ha detto. 

I nuovi ‘candidati’ appartengono tutti alla fascia d'età compresa tra il 1995 e il 2005 (io sono del 1996). Non hanno voglia di imparare, non hanno voglia di lavorare, sbuffano, rispondono male, arrivano in ritardo, non ascoltano e soprattutto non sono in grado di sviluppare un pensiero logico. Non so se questa mancanza sia dovuta all'incapacità stessa di comunicare (o la poca abitudine) ma non va bene. […] Quali possono essere i motivi per cui oggi il lavoro non viene preso seriamente dai giovani?”.

Il suo post ha scatenato un acceso dibattito sul web e molti utenti ne hanno approfittato per raccontare la loro personale esperienza. C’è chi sostiene che la colpa non sia delle nuove generazioni, bensì delle proposte avanzate dai datori di lavoro, che spesso offrono contratti provvisori con stipendi minimi. Oggigiorno per i giovani è sempre più difficile stabilizzarsi economicamente: quando ci si presenta ad un colloquio, la speranza è quella di trovare un lavoro che permetta di diventare indipendenti. Ecco perché molti ragazzi rinunciano a una proposta sperando di trovarne una migliore. 

In risposta al post su Reddit un utente ha scritto: “Penso che il valore del lavoro debba essere, quindi, insegnato dalla famiglia. Non è un problema di generazione, secondo me”. Qualcun altro, invece, ha detto: Se paghi poco o sei poco attraente trovi solo candidati scarsi, in un mercato che è già molto difficile per i datori di lavoro”.

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