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L’intelligenza artificiale sta minacciando la diversità linguistica

Redazione 105

È fondamentale che l’Europa affronti le sfide legate alla diversità linguistica e culturale in modo proattivo, sviluppando soluzioni innovative e sostenibili che preservino e valorizzino la ricchezza delle sue lingue e culture

L’avvento dell’intelligenza artificiale, incarnata in chatbot avanzati come ChatGPT, sta sollevando una serie di preoccupazioni legate alla diversità linguistica e culturale in Europa. Mentre queste tecnologie offrono possibilità senza precedenti di interazione e assistenza, c’è il timore che possano erodere la ricchezza linguistica del continente a vantaggio dell’inglese, amplificando così il dominio culturale e linguistico degli Stati Uniti.

Gli sviluppi più recenti nell’IA, come i modelli di lingua estesa (Llm) su cui si basano chatbot come ChatGPT, pongono la sfida di garantire che questi sistemi siano sensibili alle sfumature linguistiche e culturali delle diverse comunità europee. Tuttavia uno studio condotto dal University College di Londra ha evidenziato che molti di questi modelli faticano a integrare le norme culturali di molti Paesi europei, evidenziando una sorta di allineamento culturale agli Stati Uniti.

Questo fenomeno sta portando ad una crescente volontà di sviluppare chatbot nazionali mirati a preservare e valorizzare le lingue locali. Paesi come Francia, Germania e Bulgaria hanno già avviato progetti per creare i propri modelli di lingua estesa, fluenti nelle rispettive lingue nazionali e nell’inglese. In Italia la startup iGenius sta sviluppando il “Modello Italia” in collaborazione con Cineca, un consorzio che include enti pubblici e università italiane. Questo progetto, supportato da un investimento governativo di 1 miliardo di euro, mira a creare un chatbot in grado di comprendere e rispondere in modo accurato alla lingua italiana, utilizzando trilioni di token tratti da fonti italiane come Wikipedia.

Tuttavia il successo dei chatbot europei dipenderà anche dalla loro capacità di padroneggiare l’inglese, data la sua predominanza nella comunicazione globale. Pertanto, nonostante gli sforzi per preservare le lingue locali, è essenziale che questi modelli linguisticamente diversificati mantengano anche una conoscenza approfondita dell’inglese. Inoltre l’Europa sta affrontando una sfida di sbilanciamento di potere rispetto agli Stati Uniti in termini di quantità e qualità dei dati di addestramento disponibili. Tuttavia la determinazione europea nel generare una nuova ondata di chatbot innovativi dimostra un impegno concreto nel contrastare questa disparità e mantenere un profilo tecnologico autonomo e distintivo.

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