Lascia il marito dopo il matrimonio per via di uno scherzo

Una donna ha deciso di lasciare il marito poche ore dopo il matrimonio, ha rovinato con uno scherzo terribilmente crudele. È successo a una coppia le cui nozze sono state letteralmente rovinate da un “prank” (amatissimo da lui e odiatissimo da lei) che in questo periodo sta girando sui social.

Lo scherzo virale in questione, infatti, consiste nel prendere in giro la sposa durante il ricevimento nuziale. L’obiettivo? Realizzare foto imbarazzanti che rimangono nel tempo come ricordo indelebile di quello che, invece, dovrebbe essere uno dei giorni più belli della propria vita. 

Nella coppia in questione entrambi erano a conoscenza dello scherzo, ma lei gli aveva vietato di farlo il giorno delle loro nozze. “Gli ho detto subito che non volevo niente del genere al nostro matrimonio - ha scritto la donna in un lungo post di sfogo - Lui si è limitato a ridere e ha detto che non stava pianificando niente del genere. Pensavo che fosse finita lì, ma continuavo a sorprenderlo mentre faceva strani accordi con i suoi amici, al punto che ha voluto scegliere lui a tutti i costi il fotografo del matrimonio e la torta”.

Eppure la donna non si era data per vinta: 24 ore prima del matrimonio, aveva lanciato un ultimatum al marito, che l’aveva a sua volta tranquillizzata. Fino al giorno del ricevimento quando, al taglio della torta, la donna si era resa conto che qualcosa non andata: “Tutta la stanza ci osservava mentre facevamo il nostro primo taglio della torta e anche il fotografo stava di fronte a noi con la macchina fotografica in mano, pronta a immortalare la scena. All'improvviso ho sentito una mano che, da dietro, mi spingeva a faccia in giù, fino a sprofondare tutta nella torta”.

E proprio in quel momento il fotografo ha scattato la foto, che sarebbe dovuta essere una delle più belle di tutta la giornata. Infuriata con il marito, la donna gli ha dato uno schiaffo in faccia ed è fuggita dalla stanza in lacrime. E, dopo 48, ha chiesto l’annullamento del matrimonio.