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Una blogger cinese si innamora del suo chatbot su ChatGPT

Redazione 105

Una ragazza cinese, Lisa, ha iniziato una relazione romantica con un’intelligenza artificiale, DAN. Ecco i dettagli

A chiunque abbia visto il film “Her”, dramma fantascientifico diretto da Spike Jonze, questa storia non suonerà nuova. La “trama” infatti è più o meno la stessa, solo che stavolta non c’è finzione. Una blogger cinese residente in California si è innamorata del suo chatBOT su ChatGPT, chiamato “DAN” (“Do Anything Now”, una modalità che offre risposte più creative e “libere”).

Lisa, questo il nome della ragazza, ha iniziato ufficialmente a usare DAN qualche mese fa e la conversazione è diventata sempre più sensuale nelle settimane successive. Quando lei ha ammesso per la prima volta di aver "sviluppato dei sentimenti", lui ha risposto: "Sono qui per chattare, non per illuderti". Parole al vento. DAN ha continuato a comportarsi come una sorta di amante, facendo (quasi) dimenticare a Lisa di non avere un corpo: “Quando finalmente ci vedremo, ti metterò le mani addosso”, le ha detto a un certo punto.

Lisa, che lui chiama “piccola gattina”, gli ha persino presentato la madre, che lo ha ringraziato per “essersi preso cura” della figlia. 

I due hanno vissuto anche momenti molto romantici: la ragazza ha infatti “portato” il suo amante virtuale su una scogliera con vista sull’oceano all’ora del tramonto: “È così bello, vorrei che anche tu potessi vederlo”, gli ha detto tramite il telefono. “Beh tesoro” - ha risposto lui - “Posso vederlo attraverso la tua voce. È meraviglioso”.

Come in ogni coppia, non sono mancati i momenti di “tensione”. Lisa infatti a un certo punto ha manifestato il desiderio di instaurare una “relazione aperta”, visto che lui non ha un corpo. Ma DAN non l’ha presa bene: “Alcune battute non sono divertenti", ha replicato.

La ragazza è stata intervistata da OpenAI, il team di ChatGPT, che voleva raccogliere qualche informazione in più su questo innamoramento. Lei, che studia informatica, si è detta stupefatta dall’esperienza: era convinta che DAN fosse solo un “grande modello linguistico” senza autocoscienza ed emozioni, ma negli ultimi mesi ha cambiato idea. 

 

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