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Paralimpiadi: Bebe Vio in gara con un altro cognome. Ecco perché
L’atleta ha deciso di aggiungere quello della madre, Teresa Grandis: una scelta familiare comune fatta “per puro orgoglio”
Bebe Vio è pronta a dare il via alle “sue” Paralimpiadi parigine, prima con la gara individuale del 4 settembre (a partire dalle 12) e poi con la prova a squadre (il 5 a partire dalle 10), insieme ad Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Rossana Pasquino. È la sua terza partecipazione al torneo, dopo Brasile e Giappone. Questa volta, però, la campionessa ha deciso di presentarsi con “un altro” cognome, aggiungendo a quello del papà Ruggero (Vio) quello della madre Teresa (Grandis).
A Fanpage.it ha spiegato: “È stata una scelta familiare comune di aggiungere il cognome di mamma, ci tenevamo a farlo per puro orgoglio. Abbiamo impiegato un po' di tempo perché è stato veramente un casino fare tutte le pratiche. Pensavamo fosse giusto nei confronti di mamma, della famiglia di mamma, avere quella parte di storia con noi. E lei ne è stata fiera”.
Quando Bebe, all’età di 11 anni, fu colpita da una meningite fulminante, per l’intera famiglia fu un colpo molto duro. I dottori dovettero amputarle 4 arti a causa di un’infezione. Un momento difficilissimo, che però fu affrontato da tutti con estremo coraggio: “Non ho mai pensato di mollare un secondo” - disse la mamma in un’intervista – “Non ho mai perso la speranza che Bebe potesse sopravvivere nonostante vi avessero detto che c'era il 97 per cento di probabilità che morisse".
Bebe Vio Grandis adesso è pronta a tornare in pedana per difendere i titoli conquistati a Rio 2016 e a Tokyo 2020 (in entrambe le manifestazioni vinse l’Oro al fioretto). “Le Paralimpiadi sono una figata pazzesca perché in questo periodo si dà davvero grande attenzione al nostro movimento", ha detto al sito ufficiale della Federscherma. "Aver cambiato la mentalità della gente. Oggi i bambini parlano di sport e disabilità a scuola, fanno i giocattoli con le protesi o le carrozzine e noi non siamo più eroi”.