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Scuola, il voto in condotta è legge: se non hai il 6 vieni bocciato

Redazione 105

Tornano anche i giudizi sintetici per le scuole primari

La Camera ha approvato in via definitiva una riforma del sistema di valutazione scolastica. La legge, promossa dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, introduce importanti cambiamenti riguardanti il voto in condotta e la valutazione degli studenti e sta generando un acceso dibattito tra pedagogisti e insegnanti. Uno dei punti centrali della riforma, come detto, è il ritorno del voto in condotta, che sarà ora espresso in decimi sia nelle scuole medie che nelle superiori. 

Se lo studente ottiene un voto inferiore a 6, il consiglio di classe dovrà bocciarlo o, nel caso dell’ultimo anno delle medie e delle superiori, non ammetterlo all’esame di Stato. Per coloro che ottengono un 6 in condotta, si viene rimandati a settembre e sarà obbligatorio presentare un elaborato critico su temi di cittadinanza attiva e solidale. Se l’elaborato non viene presentato o risulta insufficiente, lo studente non potrà essere ammesso all’anno scolastico successivo o all’esame finale.

La riforma prevede inoltre modifiche ai provvedimenti disciplinari. Le sospensioni di durata inferiore a due giorni saranno accompagnate da attività di approfondimento sugli effetti del comportamento scorretto, mentre per sospensioni superiori a due giorni gli studenti dovranno svolgere attività di “cittadinanza solidale” in strutture convenzionate con le scuole.

Un altro aspetto rilevante è la reintroduzione dei giudizi sintetici per le scuole primarie. Questi giudizi, espressi con termini come “ottimo”, “buono”, “sufficiente” e “insufficiente”, sostituiranno i giudizi descrittivi utilizzati fino a oggi, che definivano il livello di apprendimento con categorie come “avanzato” o “base”. Questa scelta ha suscitato polemiche, poiché molti pedagogisti considerano i giudizi descrittivi più adatti a monitorare il processo di apprendimento nei bambini piccoli.

Infine la legge introduce sanzioni economiche significative, fino a 10.000 euro, per chi offende o aggredisce il personale scolastico. Queste multe verranno destinate alla riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica coinvolta. Il ministro Valditara ha dichiarato che una parte della riforma entrerà in vigore già dal corrente anno scolastico, con ulteriori dettagli che saranno forniti dai dispositivi normativi attuativi.

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