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Nations League: un’Italia trainata dai più giovani fa ben sperare
Più della metà dei 23 convocati è nata dal 2000 in avanti
L’Italia calcistica sta attraversando un momento di transizione, con una Nazionale giovanissima che si prepara ad affrontare due importanti sfide nella Nations League contro Belgio e Israele. Con un’età media di 24 anni e mezzo, la squadra attuale è la più giovane dai tempi di Cesare Maldini, nella speranza che le nuove generazioni rappresentino un segnale positivo per il futuro del calcio italiano. Più della metà dei 23 convocati è nata dal 2000 in avanti.
Sotto la guida di Luciano Spalletti, l’Italia ha iniziato a ricostruire la propria identità, dopo le delusioni dei recenti Mondiali. La risalita è iniziata con una prestazione convincente contro la Francia, dove la Nazionale ha dimostrato di avere potenzialità e un buon gioco collettivo. La squadra ha già un obiettivo chiaro: qualificarsi ai quarti di finale della Nations League, con la speranza di aprire la strada verso la qualificazione al Mondiale del 2026.
Tra i giovani talenti che stanno emergendo, Riccardo Calafiori si è affermato come un elemento chiave della difesa, sostenuto dall’esperienza di Alessandro Bastoni. A centrocampo, il duello tra Nicolò Fagioli, della Juventus, e Samuele Ricci, del Torino, arricchisce le opzioni del c.t., mentre la presenza di Sandro Tonali assicura solidità e creatività al reparto. Anche Davide Frattesi si è dimostrato fondamentale, contribuendo con diversi gol nelle ultime partite.
In attacco, il forfait di Moise Kean a causa di un mal di schiena ha aperto la porta a Lorenzo Lucca, che ha già dimostrato il suo valore segnando tre reti con l’Udinese. Mateo Retegui, di origini argentine ma con il cuore azzurro, si è imposto come capocannoniere della squadra, con sette gol già all’attivo, un risultato che lo ha catapultato nel cuore dei tifosi. Il gruppo si è ulteriormente ringiovanito con l’inserimento di nuovi esordienti, come il milanista Matteo Gabbia, che ha dimostrato di essere un leader nella sua squadra, e Daniel Maldini, erede di una dinastia storica nel calcio italiano. Infine il giovane Niccolò Pisilli, classe 2004, rappresenta la nuova generazione di talenti pronti a prendersi il loro posto nella Nazionale.
L’ottimismo è crescente, ma è importante rimanere con i piedi per terra, riconoscendo le sfide che il calcio italiano deve affrontare dopo annate difficili – se si esclude la vittoria agli Europei 2020. Tuttavia, il potenziale di questa squadra giovane offre motivi di speranza per un futuro brillante, sia nelle competizioni europee che nelle sfide mondiali.