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Salute psicofisica al lavoro: 6 dipendenti su 10 sono insoddisfatti

Redazione 105

Il dato emerge dal rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale. Malumori soprattutto tra operai e impiegati

Un lavoratore felice è, inevitabilmente, un lavoratore più attivo e produttivo. Viceversa, un lavoratore frustrato, stanco, trascurato e/o sottopagato, tende col tempo a “consumarsi”, perdendo stimoli ed energia

Nonostante questo, molte aziende tendono a sottovalutare lo stato di salute dei loro dipendenti. Il dato emerge dal Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale: 6 dipendenti su 10 dichiarano che l’azienda per cui lavorano non è attenta al loro benessere psicofisico. Più nel dettaglio, a esprimersi in tal senso sono il 62,3% degli impiegati, il 68,4% degli operai e il 39,2% dei dirigenti.

“La salute è tema delicatissimo e molto dibattuto nel nostro Paese ed è inevitabile che le Aziende, soprattutto quelle che investono nel welfare sociale, vengano sollecitate su questo argomento da lavoratori e altri stakeholder” ha dichiarato Alberto Perfumo, Ceo di Eudaimon.

Le cose vanno meglio per quanto riguarda le categorie dei lavoratori più vulnerabili. Il 61,5% degli occupati ritiene adeguata la considerazione che le aziende dedicano a chi ha figli, il 71% è soddisfatto del trattamento riservato alle donne in maternità (le dipendenti di sesso femminile sono tendenzialmente più insoddisfatte, rispetto ai maschi, su questo punto), il 62,9% considera adeguata l’attenzione alle esigenze delle persone con salute fragile.

Il 52% dei lavoratori si ritiene soddisfatto delle condizioni “basiche”, come quelle relative alla sicurezza

Il welfare aziendale ha la caratteristica forse unica di permettere al datore di lavoro di intervenire in maniera mirata in base alla tipologia di popolazione presente in azienda” – ha commentato Alberto Perfumo, CEO di Eudaimon. E ha aggiunto: “Inoltre, sempre nel rispetto della omogeneità delle categorie di lavoratori, l’azienda può fornire soluzioni mirate e risposte reali ai bisogni dei propri dipendenti a prescindere dai tradizionali inquadramenti aziendali. Questo vale anche in materia di salute e benessere dove sono davvero molte le opzioni per supportare i dipendenti: formazione, educazione, identificazione del bisogno, impostazione di un corretto work-life balance, accesso alla prevenzione e/o al supporto specialistico sono tutti ambiti in cui l’azienda può intervenire grazie al welfare".

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