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Mario Balotelli torna in Serie A: com’è andato l’esordio col Genoa

Redazione 105

Forse l’ultima occasione per dimostrare di poter ancora fare la differenza

Il ritorno di Mario Balotelli in Serie A con il Genoa è già uno degli eventi clou di questa stagione calcistica. Dopo un’assenza di quasi cinque anni dalla massima serie italiana, il talento bresciano cerca di rilanciarsi con il Grifone, portando con sé un bagaglio di esperienze internazionali e una carriera caratterizzata da momenti di grande splendore e altrettanti periodi difficili.

L'esordio con il Genoa

L’esordio con la squadra genoana è avvenuto nel match contro il Parma, una sfida già cruciale per la squadra di Alberto Gilardino, che ha ottenuto una vittoria importante grazie a un gol di Andrea Pinamonti. Ma proprio come nei tempi d’oro, Balotelli già si è fatto “riconoscere” pronti via con un’ammonizione. Entrato all’86’, ha subito cercato di inserirsi nei meccanismi della squadra facendo il possibile per contribuire all’assalto finale del Parma, spezzandone il ritmo con un intervento deciso che gli è costato il cartellino giallo. Pur toccando palla solo tre volte, ha avuto un impatto tangibile sul gioco con un passaggio riuscito, una corsa per guadagnare un calcio d’angolo e un fallo tattico.

Il Genoa ha deciso di puntare su di lui per dare più forza e personalità all’attacco, anche per compensare gli infortuni di alcuni titolari. Questa decisione di Gilardino non è soltanto tecnica, ma anche psicologica, vista la leadership che Balotelli può portare nello spogliatoio. Con il Genoa ha firmato fino a fine stagione. Il Grifone gli offre una nuova opportunità, forse l’ultima occasione per dimostrare di poter ancora fare la differenza e chissà che per lui, in caso di buone prestazioni, non si spalanchino le porte della nazionale. 

La sua carriera 

Tornando agli albori della sua carriera, Balotelli ha mosso i primi passi calcistici nelle giovanili del Lumezzane, debuttando in prima squadra a soli 15 anni. L’esordio in Serie A è stato con l’Inter ormai nel lontano 2007, quando era ancora un adolescente, sotto la guida di Roberto Mancini. Con i nerazzurri, Balotelli conquista il primo scudetto e, nonostante alcune incomprensioni con l’allenatore José Mourinho, è parte della squadra che trionfa nel 2010 con il famoso Triplete

Questo periodo lo consacra come uno dei giovani più promettenti del calcio italiano e attira l’interesse del Manchester City, dove si trasferisce per circa 30 milioni di euro. A Manchester ritrova come CT Mancini e si distingue sia per le sue qualità tecniche sia per episodi che fanno parlare di lui anche fuori dal campo. È celebre la maglietta “Why Always Me?” esibita dopo un gol nel derby contro lo United o l’assist memorabile a Sergio Aguero per il gol che ha portato al City il primo titolo di Premier League dopo oltre 40 anni.

Ritorna in Italia nel 2013, vestendo la maglia del Milan e mettendo a segno gol importanti, che però non bastano a evitare un periodo di calo nelle stagioni successive. Dopo un breve e non brillante passaggio al Liverpool, torna ancora al Milan, ma è con il trasferimento al Nizza, in Francia, che Balotelli ritrova la forma migliore. Con i francesi segna regolarmente e mostra sprazzi del suo grande talento, anche se non mancano le difficoltà con alcuni allenatori.

Dopo una breve esperienza al Marsiglia, Mario torna in Serie A con il Brescia, ma la squadra retrocede. In seguito, Balotelli prova a rilanciarsi con il Monza in Serie B, e nel 2021 tenta un’avventura in Turchia, all’Adana Demirspor, dove vive una stagione positiva. Tuttavia, conflitti con l’allenatore lo portano a cambiare nuovamente squadra, approdando al Sion in Svizzera, un’esperienza che si conclude ancora una volta con la retrocessione del club.

Ora la grande occasione al Genoa, riuscirà “Super Mario” a tornare a brillare?

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