Tutto News

Giganteschi crateri nel permafrost siberiano: cosa sta succedendo?

Gli scienziati stanno indagando su alcuni enormi crateri nel permafrost siberiano. Ecco cosa hanno scoperto

Giganteschi crateri nel permafrost siberiano: cosa sta succedendo?

13 Novembre 2024

Redazione 105

Il mistero dei giganteschi crateri che si sono formati in Siberia ha lasciato perplessi gli scienziati negli ultimi dieci anni. Otto di questi enormi crateri, profondi circa 50 metri, sono stati scoperti nelle penisole di Yamal e Gydan, e non ne esistono altri simili nel resto dell’Artico. Da allora, i ricercatori hanno avanzato numerose teorie per spiegare la loro origine, ipotizzando tutto, dagli impatti di meteoriti alle esplosioni di gas naturale.

Il permafrost, cioè lo strato di terreno permanentemente gelato che copre vaste aree della Siberia, risale a oltre 40mila anni fa. Questo suolo ghiacciato, che può raggiungere uno spessore di quasi mezzo chilometro, ha intrappolato al suo interno antichi sedimenti marini ricchi di metano. Col passare del tempo, questi sedimenti si sono trasformati in riserve di gas naturale, generando calore che ha lentamente sciolto il permafrost dal basso e creato sacche di gas sotto la superficie.

Le temperature in aumento e il conseguente scioglimento del permafrost in Russia hanno aggravato la situazione. Laddove il suolo ghiacciato è già sottile, il riscaldamento sia dal basso che dalla superficie può innescare una serie di esplosioni. Questo fenomeno, descritto come un “effetto champagne”, potrebbe spiegare la formazione non solo dei grandi crateri ma anche di quelli più piccoli circostanti, causati da pezzi di ghiaccio espulsi durante le esplosioni.

L’accumulo di metano e altri gas sotto il terreno congelato può essere particolarmente pericoloso. Se rilasciati all’improvviso, questi gas potrebbero accelerare il cambiamento climatico già in corso, creando un circolo vizioso che porterebbe a un ulteriore scioglimento del permafrost. Gli studiosi temono che il continuo riscaldamento globale possa portare alla formazione di nuovi crateri con conseguenze imprevedibili.

Una recente teoria suggerisce che questi crateri si siano originati in luoghi dove un tempo esistevano laghi ricchi di gas naturale. Quando questi laghi si sono prosciugati, il terreno è stato esposto al gelo, intrappolando il gas sottostante. Il successivo accumulo di pressione avrebbe infine causato esplosioni improvvise, dando vita ai crateri che oggi vediamo.

Interviste

Radio 105 sempre con te!

Disponibile su