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20 Dicembre 2024
Redazione 105
Elena Ketra, all’anagrafe Elena Pizzato, è la donna che ha portato in Italia il concetto di “sologamia”. In parole povere? L’arte di “sposare se stessi”, qualcosa che ha fatto nel 2022. In un’intervista al Corriere della Sera è lei stessa a spiegare cosa vuol dire: “La sologamia è nata nel ‘93 in America quando Linda Baker per i suoi 40 anni si sposò con se stessa. Nel 2003 è arrivato il debutto pop: in ‘Sex and the city’ Carrie Bradshaw annunciò di volerlo fare. A me interessava il fenomeno sociale alla base della sologamia, una filosofia intimista, la cura di sé, il guardarsi dentro. Un gesto di gentilezza verso noi stessi”.
E ancora aggiunge: “Il significato di matrimonio sologamico o sologamo, deriva da ‘Sologamy’ una parola inglese che indica l’atto di sposare se stessi. La traduzione in italiano è ‘sologamia’, ma è ancora un neologismo e non appare in nessun vocabolario, anche se descrive un fenomeno sociale contemporaneo internazionale. La Treccani non la cita, su Wikipedia la definizione non esiste, è necessario leggere la versione inglese del sito. Il mondo anglosassone ci precede su questa frontiera linguistica e molto c’è da fare in Italia per spiegare il concetto”,
Prendere questa decisione è molto semplice: basta iscriversi alla piattaforma digitale Sologamy.org che è lei stessa a curare. Ma cosa vuol dire intraprendere questo passo? “Cosa ci si promette in un matrimonio sologamico? Di amarsi e prendersi cura di sé, di non permettere a nessuno/nessuna di farci male, di battersi sempre per le proprie idee e la propria libertà, di bastarsi e non lasciarsi soli e sole”.
E a quanto pare questa tendenza sta avendo un vero e proprio boom dato che solo nell’ultimo anno sono quasi 2000 le persone che hanno celebrato un matrimonio sologamico e di queste il 65% sono donne. Elena vuol far ben comprendere che chi non capisce questa filosofia di vita è perché si basa su preconcetti: “Ci sono state critiche e polemiche, nate però da errate convinzioni. La sologamia non è contro il matrimonio classico e non è per l’isolamento, né per l’individualismo. È l’atto massimo di indipendenza e emancipazione, non esclude altre relazioni, le arricchisce. Ma evidentemente fa paura”.
E anzi rivela qualcosa di inaspettato: “Io ho sposato me stessa, eppure convivo felicemente da molti anni con un compagno, che condivide e appoggia questa filosofia”. Per raccontare la sua storia ha persino scritto un libro, intitolato per l’appunto L’arte di sposare se stess*.
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