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Come si festeggia l’Epifania nel mondo? Le tradizioni più insolite

Redazione 105

Pur avendo radici comuni, si è adattata ai contesti culturali di ogni Paese, mantenendo viva la magia e il simbolismo di questa festa

L’Epifania è la festa che chiude ufficialmente il periodo natalizio, portando con sé tradizioni uniche e affascinanti che variano da Paese a Paese. In Italia questa giornata è sinonimo dell’arrivo della Befana, con calze colme di dolciumi e, per i più birichini, carbone zuccherato. Tuttavia la celebrazione dell’Epifania non è un’usanza universale e assume forme diverse a seconda delle culture.

In Spagna, ad esempio, il 6 gennaio è dedicato ai Re Magi, che rappresentano il fulcro della festività. I bambini lasciano fuori dalla porta scarpe, acqua e cibo per i cammelli dei Magi, in attesa dei regali. La vigilia è segnata dalla spettacolare “Cabalgata de los Reyes Magos”, una parata in cui i Re attraversano le città su carri decorati, distribuendo dolci ai bambini.

In Francia, il dolce tipico dell’Epifania è la “Galette des Rois”, una torta al cui interno viene nascosta una fava. Chi la trova diventa il “re” o la “regina” della giornata, un rituale che unisce famiglia e amici in un clima di festa. In Germania l’Epifania celebra i Re Magi, ma senza essere un giorno di riposo ufficiale per tutti. In alcune regioni cattoliche, i sacerdoti visitano le case per benedirle e raccogliere donazioni. I bambini, intanto, partecipano ai canti tradizionali o allestiscono presepi itineranti.

In Russia il 6 gennaio coincide con il Natale ortodosso, celebrato secondo il calendario giuliano. Qui i doni vengono portati da "Padre Gelo", accompagnato dalla figura di Babuschka, una vecchietta che ricorda vagamente la Befana italiana. L’Islanda invece associa l’Epifania al “tredicesimo giorno” dopo il Natale. Le celebrazioni iniziano con una fiaccolata guidata da figure folkloristiche come il re e la regina degli elfi. Questo giorno segna anche l’addio ai 13 Babbo Natale locali, ognuno dei quali arriva e parte nei giorni che circondano le festività.

In Ungheria i bambini si travestono da Re Magi e visitano le case portando presepi mobili. Recitano poesie o canti religiosi in cambio di monete o dolcetti. Similmente, in Romania, i giovani girano per i villaggi raccontando storie e ricevendo piccoli compensi, mentre i sacerdoti benedicono le abitazioni.

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