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Milano la città dove si guadagna di più: la classifica degli stipendi
La prima provincia meridionale a comparire nella classifica è Chieti, al 55° posto, con 1.598 euro lordi mensili
Milano si conferma il centro economico per eccellenza del Paese, non solo per il suo ruolo strategico ma anche per le retribuzioni. Secondo i dati della Cgia di Mestre, il capoluogo lombardo svetta infatti nella classifica degli stipendi medi mensili dei dipendenti privati, con una cifra lorda di 2.642 euro nel 2023. Questo dato evidenzia un vantaggio significativo rispetto al resto d’Italia, sottolineando la disparità economica tra le diverse aree geografiche.
Le prime 10 province sono del Nord
A livello nazionale, Milano guida una graduatoria in cui le prime dieci posizioni sono dominate da province del Nord, con ben cinque realtà lombarde. Dopo il capoluogo, si trova Monza-Brianza, dove i lavoratori percepiscono in media 2.218 euro lordi al mese. Seguono le province emiliane, come Parma con 2.144 euro, Modena con 2.129 euro e Bologna con 2.123 euro. Anche Reggio Emilia e Lecco mantengono medie superiori ai 2.000 euro, affiancate da città come Torino, Bergamo e Varese.
Il divario Nord-Sud
L’analisi della Cgia di Mestre mette in evidenza un problema storico dell’Italia: il divario retributivo tra il Nord e il Sud. Mentre le province settentrionali godono di stipendi ben al di sopra dei 2.000 euro, nel Sud Italia la media scende drasticamente. La prima provincia meridionale a comparire nella classifica è Chieti, al 55° posto, con 1.598 euro lordi mensili. Tra le realtà più penalizzate ci sono Nuoro, Cosenza e Trapani, dove gli stipendi si aggirano intorno ai 1.100 euro. La maglia nera spetta però a Vibo Valentia, con una retribuzione media mensile di soli 1.030 euro.
L’importanza di Milano come cuore produttivo del Paese
La città di Milano si distingue non solo per gli stipendi più alti ma anche per il peso economico complessivo. Nel 2023, le retribuzioni erogate ai lavoratori privati hanno superato i 55 miliardi di euro, una cifra che sottolinea l’importanza della città come cuore produttivo del Paese. Rispetto al 2022, si è registrato un aumento delle retribuzioni del 3,3%, segno di una continua crescita economica.