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Evade per tornare in cella, ma il giudice lo rimanda ai domiciliari

Redazione 105

A Palermo un uomo si è consegnato al carcere preferendo la detenzione alla convivenza familiare, il giudice lo rimanda ai domiciliari

Un episodio singolare ha avuto luogo a Termini Imerese, in provincia di Palermo, dove un uomo di 43 anni, già noto alle forze dell’ordine, ha violato gli arresti domiciliari per chiedere di tornare in carcere.

L’uomo si è presentato spontaneamente presso il carcere locale, spiegando agli agenti della polizia penitenziaria di non sopportare più la convivenza familiare e di preferire la detenzione. Dopo aver accertato la sua identità e la sua posizione giuridica, gli agenti hanno informato i carabinieri, che lo hanno condotto in caserma per le verifiche.

L’evasione e la decisione del giudice

Dagli accertamenti è emerso che il quarantatreenne stava scontando gli arresti domiciliari per precedenti violazioni della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. La sua uscita non autorizzata è stata considerata a tutti gli effetti un’evasione, che ha portato al suo arresto e alla conseguente udienza di convalida davanti al giudice.

Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato: nonostante la richiesta dell’uomo di rimanere in carcere, il giudice ha deciso di non modificare la misura cautelare, confermando i domiciliari. Il 43enne è così stato riaccompagnato a casa, nella stessa abitazione dalla quale voleva fuggire.

L’episodio ha suscitato stupore tra le forze dell’ordine, diventando un caso curioso di evasione non per cercare la libertà, ma per invocare la reclusione.

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