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Punizioni sì, ma intelligenti: la guida pratica per i genitori
Responsabilità, non solo punizione: la visione della terapista Allison Ciongoli sulla disciplina infantile
Avete mai avuto difficoltà a gestire i capricci dei vostri bambini? La terapista Allison Ciongoli ha una risposta chiara ed efficace per voi.
Secondo l’esperta, man mano che i figli crescono, l’educazione dovrebbe puntare allo sviluppo del senso di responsabilità, evitando di concentrarsi solo sui comportamenti negativi. Una disciplina sana, infatti, non si limita alla punizione.
"Punizione? No, grazie!" – La disciplina che aiuta a crescere
Ma cosa significa, concretamente, disciplina sana?
Allison Ciongoli, terapista matrimoniale e familiare presso la Neuro Wellness Spa, ha spiegato al Daily Mail che "una sana disciplina insegna ai bambini come fare scelte migliori, collegando le azioni alle conseguenze".
Questo vuol dire che mandare un figlio in camera da solo come unica forma di correzione non è l’approccio più efficace, né tanto meno l’unico.
Una disciplina costruttiva è proattiva, incoraggia il bambino, lo guida nella gestione delle emozioni e gli insegna autocontrollo.
Le strategie più efficaci in base all’età
1–3 anni: è consigliabile distrarre il bambino o proporgli un’attività più interessante – ad esempio, offrirgli un giocattolo – per interrompere sul nascere un comportamento indesiderato.
6–12 anni: in questa fase, è fondamentale orientarsi verso lo sviluppo del senso di responsabilità, attraverso il dialogo e la riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni.
Allison Ciongoli raccomanda ai genitori di usare conversazioni calme e sincere per aiutare i figli a comprendere il valore delle proprie scelte. L’obiettivo non è punire, ma insegnare valori duraturi, evitando reazioni impulsive o sproporzionate.