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Bloom si sottopone alla rimozione delle microplastiche nel sangue

Redazione 105

Il dibattito è apertissimo sulla sua reale utilità

L’attore di Pirati dei Caraibi Orlando Bloom ha attirato l’attenzione dei media e dei fan postando una foto su Instagram mentre si sottopone a un trattamento medico molto particolare. Sdraiato su un lettino in una clinica di Londra, Bloom appare rilassato e sorridente mentre è collegato a un macchinario che, secondo quanto dichiarato, sarebbe in grado di rimuovere microplastiche e sostanze chimiche tossiche dal sangue.

 

La procedura: come funziona?

Il trattamento, dal costo di 12.000 euro, prevede che il sangue venga separato in globuli rossi e plasma. Secondo l’inventore della procedura, David Cohen, il plasma viene poi “depurato” attraverso un macchinario che eliminerebbe microplastiche, tossine, infiammazioni e sostanze chimiche pericolose, per poi essere reintegrato nel corpo del paziente.

L’obiettivo sarebbe quello di ridurre l’infiammazione sistemica, un fenomeno collegato da molti studi a patologie gravi come il cancro e disturbi neurologici. Tuttavia, nonostante l’interesse crescente, la procedura non è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale e non mancano i dubbi sulla sua reale efficacia.

 

Gli scienziati: scetticismo e mancanza di prove

Sebbene negli ultimi anni sia stata accertata la presenza di microplastiche nel sangue umano, negli organi vitali e persino nel cervello, la comunità scientifica resta prudente. Non è ancora stato dimostrato con certezza se queste particelle causino danni diretti alla salute e, soprattutto, se eliminarle con trattamenti del genere porti benefici concreti.

Il professor Edzard Ernst dell’Università di Exeter ha espresso forti perplessità a riguardo, dichiarando: “Non sono a conoscenza di prove affidabili che dimostrino che la procedura abbia effetti dichiarati sulla salute umana. Non sono nemmeno sicuro che rimuova qualcosa dal paziente se non una notevole perdita di denaro”.

 

La replica del creatore del trattamento

Alle critiche, Cohen ha risposto con fermezza, difendendo la validità del metodo: “Direi che dovrebbero considerare la ricerca e i risultati che le persone stanno vedendo in ospedale, e i risultati che stiamo vedendo noi in ospedale e in clinica. La procedura è un metodo sicuro ed efficace per aiutare a liberare l’organismo dalle tossine”.

In attesa di ulteriori studi scientifici che possano confermare o smentire l’efficacia di questo tipo di trattamento, il gesto di Bloom ha comunque acceso i riflettori su un tema sempre più urgente: l’impatto delle microplastiche sulla salute umana.

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