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Aurora Ramazzotti: “Il mio corpo non è perfetto, ma gli voglio bene”

Redazione 105

Aurora Ramazzotti e il percorso verso l'accettazione del proprio fisico dopo la gravidanza: smagliature, ritenzione e ciccetta non sono più un problema

Aurora Ramazzotti torna a parlare apertamente del suo rapporto con il corpo, condividendo su Instagram una riflessione intima che ha colpito moltissimi follower. Non è la prima volta che l’influencer e conduttrice affronta pubblicamente questo tema, ma stavolta le sue parole arrivano con una maturità nuova maturata anche grazie alla recente esperienza della maternità.

Con la sua solita sincerità, Aurora ha postato alcune storie dove racconta com'è cambiato il suo sguardo verso sé stessa.

 

Basta inseguire l’idea di perfezione 

Nel suo messaggio, Aurora ammette di aver passato anni inseguendo un ideale irraggiungibile, convinta che controllare alimentazione e attività fisica fosse la strada per il benessere. Oggi la prospettiva è cambiata. “Io voglio bene al mio corpo, mi fa fare cose meravigliose. Non è perfetto e non lo sarà mai, ho le smagliature, la ritenzione idrica e un po' di ciccetta sulla pancia. Non amo le mie caviglie, i miei piedi, spesso neanche la mia faccia. Per troppo tempo ho inseguito la mia idea di perfezione, mascherando l'ossessione con delle ‘buone abitudini’".

Una dichiarazione forte, che mette in discussione la narrazione del fitness come unica via per la felicità. L’influencer sottolinea infatti che “non sempre fare sport e mangiare bene sono sintomo di benessere”, raccontando come, per lei, si trattasse di un modo per esercitare controllo su sé stessa.

 

Dopo la gravidanza, un nuovo equilibrio

Dare alla luce suo figlio per Aurora ha significato riconoscere il valore del corpo al di là dell’estetica. “Il mio corpo ha dato la vita e gli ho promesso che sarei stata più gentile con lui. Ora sono due anni che non mi aspetto niente. Sto ricominciando ad allenarmi perché mi fa sentire bene muovermi, non perché devo essere in chissà quale modo. Si sta molto meglio così, lo ammetto. Ma so anche che è un viaggio che dobbiamo fare tutti, quello di imparare a volerci bene”. Un invito a riscoprire il significato di benessere psicofisico e ad abbandonare la costante autocritica.

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