Tutto News
Chi ti spia con un profilo fake? La verità che nessuno ti dice
Sempre più persone creano account falsi per controllare gli altri sui social. Ma dietro quei click nascosti si cela un mondo di fragilità, ansia e insicurezze
Un nome inventato, nessuna foto, magari un solo follower: lo hai notato tra le visualizzazioni delle storie, e qualcosa non ti torna. Quel profilo è fake, ma dietro potrebbe esserci proprio chi conosci. Non è solo paranoia digitale: è un comportamento in crescita, analizzato anche dalla testata The Whom, che ha approfondito cosa spinge sempre più persone a “spiare” gli altri in incognito.
Secondo The Whom, il fenomeno ha radici profonde, tra insicurezza, curiosità e bisogno di controllo. Ex partner, amici, persino familiari: l’anonimato diventa una maschera dietro cui celare paure e desideri non risolti. E il bisogno di sapere tutto dell’altro — senza mai esporsi — è diventato, ormai, routine.
Cosa succede davvero dietro lo schermo?
Chi crea profili falsi non lo fa solo per voyeurismo. Spesso, spiegano gli esperti, è una reazione alla mancanza di autostima, alla paura del giudizio o al timore del confronto diretto. Sbirciare le storie dell’ex o di un “rivale” in amore diventa allora un modo per restare attaccati a un passato che non si riesce a lasciar andare.
Ma questo comportamento ha un prezzo: può alimentare ansia, senso di isolamento e dipendenza emotiva, oltre a indebolire ancora di più la fiducia in sé stessi.
Come interrompere il loop (e tornare alla realtà)
Secondo l’analisi di The Whom, la soluzione non è demonizzare chi lo fa, ma riconoscere il disagio dietro l’azione. Gestire la curiosità, rafforzare l’autostima e scegliere la trasparenza digitale può essere il primo passo per ritrovare un equilibrio reale.
Perché se è vero che i social raccontano tanto, solo tu puoi decidere quanto vale davvero guardare — o essere guardato — da lontano.