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Pensi di saper riconoscere una bugia? La scienza dice di no

Redazione 105

Un nuovo studio mette in discussione decenni di ricerche e ti svela cosa guardare davvero per capire se qualcuno sta mentendo

Un’indagine del 2011 ha evidenziato come molti sopravvalutino di riconoscere una bugia, soprattutto quando si tratta di polizia o investigatori. Tuttavia, nessuno è davvero bravo a capire se qualcuno sta mentendo. Addirittura, dai risultati è emerso che anche con addestramento la capacità di distinguere una bugia dalla verità si ferma al 54%, poco più di un lancio di una monetina.

 

Il mito del "rilevatore di bugie": la scienza smonta le certezze

Nella vita di tutti i giorni infatti agiamo con un “truth bias”, partendo dal presupposto che le persone dicano la verità, a meno che non abbiamo motivi per dubitare. 

Gli investigatori, al contrario, sviluppano il “lie bas”, ovvero finire per sospettare chiunque. Entrambi gli approcci però portano fuori strada e nel caso di interrogatori e processi anche a conseguenze gravi. 

 

Eppure molti corsi di formazione continuano a insegnare a cercare segnali come l'evitamento dello sguardo o l'agitazione, che tuttavia, come dimostrato dalla ricerca sono manifestazioni di ansia, che durante un’interrogatorio è del tutto normale.

 

Il nuovo metodo scientifico per scoprire chi mente

Negli ultimi anni così la scienza ha iniziato a guardare quanto è difficile per lei raccontare una bugia. Ecco quindi le tre tecniche del nuovo metodo Cognitive Credibility Assessment:

 

  • Domande inaspettate: Fare domande su dettagli irrilevanti può far crollare una storia preparata in anticipo.
  • Aumento del carico cognitivo: Chiedere di raccontare gli eventi al contrario o di mantenere un contatto visivo prolungato rende più difficile sostenere una menzogna.
  • Richiesta di dettagli: Spingere una persona a fornire più particolari aumenta la probabilità di trovare contraddizioni o incongruenze.

 

Questi metodi si sono dimostrati più efficaci dei vecchi, ma non possono ancora essere considerati validi per decisioni giudiziarie. Pertanto la comunità scientifica deve adottare un cambiamento di rotta radicale, basato sulla pre-registrazione degli studi, l'uso di campioni più ampi e la revisione critica delle ricerche passate.

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