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Ventilatore con il caldo estremo? Ecco i pro e contro di uno studio

Redazione 105

Uno studio dice che, con caldo secco estremo, il ventilatore peggiora la situazione invece di rinfrescarla

Lo accendi, ti piazzi davanti e pensi: “Ah, che sollievo”. Ma se fuori ci sono 40 e passa gradi e l’aria è secca come il Sahara, il tuo ventilatore non è il tuo migliore amico… è più vicino a un phon sparato in faccia.

A dirlo è una ricerca internazionale riportata da GreenMe e condotta tra Australia e Canada: hanno messo alla prova un gruppo di over 60 (alcuni con problemi cardiaci) in varie condizioni climatiche per vedere se il ventilatore fosse davvero un’arma anti-caldo… o un bluff.

Quando funziona (e un po’ aiuta)

Con 38°C e il 60% di umidità, il ventilatore messo a un metro di distanza ha portato a un micro-calo della temperatura corporea (0,1°C). Il trucco che ha fatto la differenza? Pelle umida o brumizzatore: l’aria in movimento fa evaporare l’acqua e la sensazione di freschezza aumenta.

Quando diventa il nemico
Ma la musica cambia a 45°C e umidità al 15%: il ventilatore ha fatto salire la temperatura interna di 0,3°C. In pratica, soffiava aria caldissima sulla pelle, peggiorando la situazione. “È come cuocersi in un forno ventilato” direbbe qualunque nonna.

E qui il rischio non è solo sentirsi a disagio: con ondate di calore così, soprattutto per anziani e persone con problemi di cuore, si può arrivare al colpo di calore. Lo ricorda anche Scimex, che sottolinea come in questi periodi il rischio di morte per cause cardiache possa triplicare.

Se il condizionatore non ce l’hai
Gli esperti consigliano:

  • Bagna collo, braccia e polsi più volte al giorno
  • Bevi anche se non hai sete
  • Casa in modalità “bunker”: tapparelle e finestre chiuse finché il sole è alto
  • Sfrutta luoghi pubblici climatizzati
  • Preferisci ventilatori a soffitto, che muovono l’aria senza sparartela addosso

La morale? Sopra i 40°C e con aria secca, il ventilatore può farti più male che bene. Meglio cercare altri modi per rinfrescarsi, altrimenti l’effetto “ah, che sollievo” dura due minuti… e il resto lo passi a cuocerti lentamente.

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